Dopo aver smosso come un'onda sonora partiture di George Walker, Igor Stravinski e Sergei Prokofiev, Gianandrea Noseda si è messo ai fornelli da Eataly per celebrare con un risotto primavera all'onda l'appuntamento newyorchese della National Symphony Orchestra con il pubblico di Carnegie Hall.
Complice della masterclass davanti a un gruppo di critici musicali è stata la chef Lidia Bastianich che aveva già collaborato con il direttore d'orchestra nel 2014, in occasione della tournée nordamericana del Regio di Torino di cui Noseda era all'epoca direttore artistico.
Allora i musicisti del Regio in formato 'da camera' suonarono nella Piazza di Eataly oltre che a Carnegie Hall e all'Onu dopo tappe a Chicago e Toronto.
Con Lidia Bastianich il primo contatto risale però a prima ancora, quando a fine anni Novanta Noseda dirigeva il Mariinsky di San Pietroburgo e la chef friulana, per cucinare un classico risotto ai funghi, faticò non poco per trovare i giusti ingredienti. "È sempre una gioia trovarsi con Lidia e amici nuovi e di vecchia data. Cibo e musica sono un'ottima combinazione", ha detto Noseda rievocando, mentre preparava il soffritto, l'orgoglio provato sul podio della Carnegie: "Abbiamo mostrato a New York cosa stiamo facendo con la Nso. Gli artisti sono stati spettacolari e si sono fatti sentire. La preparazione è importante ma come la presentiamo, come comunichiamo è altrettanto o ancora più importante". Sul palcoscenico, in mano ad alcuni musicisti, erano sette strumenti ad arco speciali: sei violini e una viola usciti dalla bottega di importanti liutai italiani, acquistati nel corso degli ultimi anni da Noseda (valore stimato cinque milioni di dollari) e da lui dal 2019 prestati agli artisti, soprattutto giovani, che - spiega all'ANSA - ancora non hanno avuto i mezzi di procurarsi strumenti di pregio. Fino alla settimana scorsa, quando lo stesso Noseda è uscito allo scoperto, i musicisti non sapevano chi fosse stato il loro misterioso benefattore. Quel suono speciale, per cui, arrovellandosi su quale fosse l'origine, il critico del Washington Post era stato stato prodigo di aggettivi ("struggente", "smagliante", "profondo", "luccicante", "meravigliosamente scolpito") è venuto in piena luce nel tutto esaurito della Carnegie. Col programma di Walker (allievo di Samuel Barber e il primo afro-americano a vincere un Pulitzer nel 1917), Prokofiev (l'impossibile secondo concerto con il 32 virtuoso Daniil Trifonov al pianoforte) e l'Uccello di Fuoco di Stravinsky, Noseda ha puntato i riflettori su tre inventivi compositori di avanguardia con radici romantiche. Gli strumenti accompagneranno Noseda nella prossima stagione della Nsa che celebrerà il 60/o compleanno del direttore artistico con una tournée europea che il 26 febbraio farà tappa alla Scala. Intanto il direttore d'orchestra milanese tornerà a New York a maggio per presentare con la New York Philarmonic e Leonidas Kavakos il primo concerto per violino di Shostakovich, la prima sinfonia di Walker e Feste Romane di Ottorino Respighi.
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