È l'ora di Lee Miller: tra film, mostre e un nuovo libro, l'autunno appartiene alla leggendaria fotografa e giornalista di guerra durante la seconda guerra mondiale, che fu anche modella per Vogue e musa di Man Ray e Pablo Picasso. L'attesissimo Lee diretto da Ellen Kuras con Kate Winslet nel ruolo della protagonista ha debuttato al Festival del Cinema di Toronto, assente la sua star a causa degli scioperi di Hollywood che impediscono agli attori di promuovere le proprie pellicole. Tratto da "Le Vite di Lee Miller", la biografia che nel 1985 le dedicò il figlio Antony Penrose, Lee si concentra sugli anni della guerra, in cui la ex modella americana, rimasta in Europa quando scoppiarono le ostilità, documentò per Vogue gli orrori della guerra prima e dopo la caduta del nazismo, coprendo eventi come il Blitz su Londra, la liberazione di Parigi e i campi di concentramento di Buchenwald e Dachau.
Il film, che non ha ancora un distributore negli Usa ma uscirà in Gran Bretagna grazie a Sky Cinema, è un progetto che alla Winslet stava a cuore da un decennio e che la star di Titanic porta sulle sue spalle sostenuta da un cast pluristellato in cui recitano anche Alexander Skarsgård, Andrea Riseborough, Marion Cotillard, Andy Samberg e Josh O'Connor, quest'ultimo nella parte di un giornalista che la va a intervistare alla fine degli anni Settanta nel villaggio del Sussex dove Lee ha passato gli ultimi anni prima di morire.

Intanto, mentre si attende la data per l'uscita nelle sale americane, e mentre in Italia, nella Palazzina di Caccia di Stupinigi, ha appena aperto una rassegna di cento scatti selezionati dall'archivio della fotografa, a New York la galleria Gagosian aprirà uno spiraglio sulla vita privata della Miller con la mostra "Seeing Is Believing: Lee Miller and Friends", centrata sul matrimonio con il pittore surrealista britannico, collezionista e biografo di Picasso, Roland Penrose.
Sullo sfondo, l'intensa vita sociale della coppia tra sud della Francia, Londra, Stati Uniti e, dal 1949, nell'East Sussex dove tra i molti ospiti di Farleys House c'erano Ray, Picasso e Max Ernst, Dora Maar, Joseph Cornell e Henry Moore.
Infine i libri, tra cui Love Letters Bound in Gold Handcuffs uscito in luglio in Gran Bretagna e in novembre negli Usa che documenta in oltre 300 pagine di lettere la corrispondenza intima tra Roland e Lee agli inizi della loro intensa relazione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA