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Dall'influencer marketing al proprio brand, luci e ombre del fenomeno

Dall'influencer marketing al proprio brand, luci e ombre del fenomeno

Skims di Kim Kardashian valutato 4 miliardi di dollari, Ferragni nella trappola del caso Pandoro

27 novembre 2024, 19:40

Redazione ANSA

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Los Angeles County Museum of Art 13th annual Art and Film Gala © ANSA/EPA

Los Angeles County Museum of Art 13th annual Art and Film Gala © ANSA/EPA

Negli ultimi anni, l'influencer marketing è diventato una delle leve strategiche più utilizzate dalle aziende, con un mercato triplicato dal 2019, come riportato dal sito specializzato Statista. Quest'anno, l'85,8% dei responsabili della comunicazione intervistati da Influencer Marketing Hub ha dedicato un budget a queste attività.
Questo fenomeno ha portato molti influencer a lanciare propri brand, segnando un'evoluzione significativa: non si limitano più a sponsorizzare prodotti altrui ma diventano veri e propri imprenditori.
Come affermano Marco Morini e Giulia Bianciardi, strategist di Future Brand, "l'esperienza sul mercato e il contatto diretto con i follower pongono gli influencer in una posizione privilegiata per innovare e rispondere alle richieste del pubblico. In questo modo monetizzano le proprie idee ed eliminano intermediazioni, portando l'influencer marketing a un nuovo livello".
Esempi di successo confermano il potenziale di questa evoluzione: SKIMS, il brand di Kim Kardashian, è valutato 4 miliardi di dollari (fonte Milano Finanza, 2023), mentre The Attico, creato dalle influencer Ambrosio e Tordini, ha raggiunto i 30 milioni di euro di fatturato nel primo anno (La Repubblica, 2024). In Italia, Cristina Fogazzi con Veralab ha superato i 70 milioni di euro nel 2023, grazie alla capacità di costruire un brand autentico e riconoscibile, pur affrancandolo dalla propria immagine pubblica. Tuttavia, ci sono rischi: quando l'identità del brand è fortemente legata all’immagine dell'influencer, essa può rimanere intrappolata in una "bolla di popolarità" . Il caso Pandoro di Chiara Ferragni è un esempio di come controversie e problemi legali possano danneggiare sia il brand che l'immagine dell'influencer. O anche PRIME di Logan Paul.
 “Prima di associarsi a una personalità, i brand devono costruire una propria identità solida e indipendente. È vantaggioso sfruttare le tendenze, ma senza una brand identity chiara e una brand equity forte, si rischia di diventare vittime della propria fama”, sottolineano Morini e Bianciardi.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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