La settimana scorsa Volkswagen ha
comunicato una perdita degli utili di quasi un terzo per il 2024
e oggi l'agenzia Moody's ha declassato il rating del colosso
tedesco da A3 a Baa1. Il primo codice indica un investimento
"sicuro a condizione che nessun evento imprevisto influenzi
l'economia generale o il settore", il secondo invece un
"investimento mediamente buono" che potrebbe incontrare problemi
a causa del deterioramento complessivo dell'economia"; anche
quest'ultima valutazione è comunque tre gradini sopra il livello
per il quale gli investimenti sono valutati come speculativi.
Nella valutazione di Moody ha pesato anche la contrazione del
flusso di cassa.
L'azienda ha registrato difficoltà in Cina e ha intenzione di
lanciare una grande offensiva nel paese per recuperare il
terreno perduto. Si tratta di una strategia finalizzata a
definire una nuova offerta specifica per le caratteristiche del
mercato cinese. Sono undici i modelli che l'azienda intende
lanciare in Cina, sei completamente elettrici, due ibridi, uno a
combustione tradizionale e due modelli Erev, veicoli elettrici
ma che hanno anche oltre alla batteria un piccolo motore a
combustione. Proprio questi modelli stanno incontrando il favore
dei consumatori cinesi. Nel settore delle auto di piccole
dimensioni, che stanno riscontrando in Cina un certo successo,
Vw lancerà due modelli dotati anche di servizi digitali avanzati
e della guida autonoma. VW punta a vendere quattro milioni di
veicoli l'anno in Cina entro il 2030. Centrale sarà la fiera di
Shanghai dal 23 aprile al 2 maggio, citata anche la scorsa
settimana da Oliver Blume, amministratore delegato di Vw, nella
quale verrà presentato il primo dei modelli destinato al mercato
cinese.
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