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Ricavi Stellantis in calo, stime sospese per incertezza su dazi

Ricavi Stellantis in calo, stime sospese per incertezza su dazi

Il nuovo amministratore delegato arriverà entro giugno

TORINO, 30 aprile 2025, 19:19

Amalia Angotti

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 L'incertezza sui dazi americani pesa sui conti trimestrali di Stellantis e di Volkswagen.
Preoccupano le parole di Donald Trump che alleggerisce la pressione delle tariffe doganali sulle auto per concedere più tempo ai costruttori, ma avverte: le case automobilistiche che non porteranno la produzione negli Stati Uniti saranno "massacrate" dalla sua politica commerciale.


Il colosso tedesco Volkswagen ha iniziato il 2025 con un crollo degli utili del 41% rispetto all'anno precedente a 2,19 miliardi di euro nel primo trimestre, mentre Stellantis registra ricavi netti pari a 35,8 miliardi di euro, il 14% in meno dello stesso periodo 2024, e sospende le stime finanziarie del 2025 proprio per l'incertezza sui dazi. Per il gruppo guidato da John Elkann c'è qualche segnale positivo dovuto al successo di modelli lanciati di recente come la nuova Fiat Grande Panda, la Opel Vauxhall Frontera e la Citroën C3 Aircross: la crescita della quota nell'Ue30 sul quarto trimestre 2024 e maggiori volumi di ordini negli Usa. Segnali apprezzati a Piazza Affari, dove il titolo Stellantis cresce all'apertura della Borsa, ma poi rallenta e chiude la giornata in calo dell'1,9% a 8,14 euro.
E' a buon punto il processo di nomina del nuovo amministratore delegato che, è confermato, arriverà entro la prima metà dell'anno.
I conti trimestrali di Volkswagen e di Stellantis arrivano all'indomani della festa dei primi cento giorni di Trump che ha scelto per celebrarla proprio il Michigan, lo Stato dell'auto americano. Il presidente degli Usa ha affermato che "l'età dell'oro è appena iniziata" anche grazie ai dazi. "Avremo un accordo equo con la Cina", ha detto ai suoi sostenitori.


Al momento non ci sono decisioni chiare e questo non permette di prevedere l'impatto sui volumi e sulla competitività. Il responsabile finanziario Doug Ostermann spiega che "Stellantis si sta impegnando a fondo con le autorità politiche in materia di tariffe doganali, adottando al contempo misure per ridurne gli impatti". Ostermann parla di "un contesto turbolento" e sottolinea "l'apprezzamento per le misure di mitigazione del presidente Trump sul fronte dei dazi". Nel frattempo l'azienda "sta mettendo in campo azioni per salvaguardare le attività e la redditività, con temporanei aggiustamenti della produzione e temporanee riduzioni di posti di lavoro". La quota di veicoli assemblati negli Stati Uniti - dice Ostermann - è pari al 58% su un milione e 200 mila veicoli totali venduti negli Usa nel 2024.
L'esposizione si limiterebbe in questo caso, quindi, solo ai dazi sui componenti importati. Se si guarda invece alla quota dei veicoli importati, il 95% sono stati prodotti in Canada o in Messico, in linea con l'accordo di libero scambio in vigore tra questi Paesi e gli Stati Uniti.


Il calo del 9% delle consegne consolidate, pari a 1,2 milioni nel primo trimestre 2025, "riflette - spiega Stellantis - la minore produzione in Nord America per il prolungamento delle festività a gennaio, l'impatto della transizione del portafoglio prodotti e minori volumi di veicoli commerciali leggeri nell'Europa allargata". Resta negativa la performance di Maserati, ma dall'azienda è arrivata ancora una smentita sulla possibilità di una cessione del brand su cui non nascondono le mire gruppi come la cinese Chery Auto. La strategia di diversificazione geografica di Stellantis trova conferma nella crescita del cosiddetto Terzo Motore che aggrega le attività in Sud America, Medio Oriente, Africa, Cina, India e Asia Pacifico.
Stellantis ricorda che l'assemblea degli azionisti ha approvato la distribuzione di un dividendo ordinario pari a 0,68 euro per azione, che sarà pagato il 5 maggio. Il 24 luglio saranno approvati i conti del primo semestre. 

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