Il Giappone intende fare pressioni
sull'amministrazione Trump al fine di ottenere l'esenzione dai
dazi previsti su acciaio e automobili. Lo anticipa il giornale
Asahi Shimbun, che cita fonti ministeriali, rivelando che il
governo di Tokyo sta organizzando una visita del ministro del
Commercio Yoji Muto, il prossimo mese a Washington, per
incontrare il suo omologo Howard Lutnick, appena confermato dal
Senato, assieme ad altri funzionari dell'amministrazione. Lo
scorso martedì Trump ha dichiarato che Washington intende
imporre tariffe fino al 25% su automobili, prodotti farmaceutici
e semiconduttori, dopo quelle già annunciate sull'import di
acciaio e alluminio. Il settore automotive rappresenta il 28,3%
delle esportazioni giapponesi verso gli Stati Uniti in termini
di valore, e un'eventuale applicazione di "tariffe proibitive",
secondo gli analisti, rappresenterebbe un duro colpo per
l'economia giapponese. A tal riguardo Muto evidenzierà i
contributi economici del Giappone, tra cui gli investimenti
diretti delle aziende giapponesi negli Stati Uniti, chiedendo a
Washington di non applicare i dazi previsti ai prodotti
giapponesi. Durante lo scorso vertice del 7 febbraio a
Washington, il premier nipponico Shigeru Ishiba ha assicurato a
Trump che il Giappone importerà più gas naturale liquefatto
(Gnl) dagli Stati Uniti, nonostante i prezzi maggiorati e
l'impatto ambientale che ne deriva. A questo riguardo Muto
dovrebbe approfondire gli accordi negli incontri con il
segretario all'Energia Chris Wright, e con ogni probabilità si
discuterà anche dell'offerta di Nippon Steel per l'acquisizione
di U.S. Steel, bloccata dal predecessore di Trump, Joe Biden,
adducendo problemi di sicurezza nazionale. La visita di Muto,
conclude il giornale, dovrebbe avvenire prima del 12 marzo, data
di entrata in vigore delle tariffe del 25% sulle importazioni di
acciaio e alluminio.
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