"Sono mesi che la situazione sembra
volgere in questa direzione. L'Ucraina che sarà costretta ad
accettare una perdita del suo territorio sovrano. È ormai
evidente da tempo che non è in grado di respingere l'esercito
russo dal suo territorio e che quindi, in qualche maniera, una
qualche forma di cessazione delle ostilità sia necessaria". Lo
ha detto alla Stampa il politologo Yascha Mounk.
"La paura in questo momento non è il cessate il fuoco -
aggiunge - ma che si arrivi ad accettare che parte del
territorio ucraino rimarrà sotto il controllo della Russia e che
alla Russia non sarà chiesto nulla in cambio. Queste due cose
insieme se anche portano alla pace, non portano a una pace
stabile, se consideriamo le mire espansionistiche di Putin".
"Trump vede il mondo diviso secondo sfere di influenza -
spiega - Crede che l'Ucraina faccia parte della sfera di
influenza naturale della Russia, che Taiwan faccia parte della
sfera di influenza naturale della Cina e che la Groenlandia o
Panama debbano fare parte della sfera di influenza naturale
degli Stati Uniti. Il tutto condito da un'ottica opportunista
per cui l'obiettivo è trarre il massimo da quelle zone che sono
appunto sotto la diretta influenza degli Usa e abbandonare il
resto a Russia o Cina, con completo menefreghismo di quello che
era l'ordine mondiale prestabilito".
Per Trump, dice Mounk, l'Europa "è un alleato ma conta poco o
molto a seconda di quanto serve agli interessi americani.
L'Europa dell'Est va bene che stia sotto l'influenza della
Russia e dunque non viene difesa, quella dell'Ovest è bene che
rimanga nella sfera di influenza degli Stati Uniti, deve
continuare a essere orientata verso Washington, ma in termini
molto meno favorevoli rispetto al passato. In questo nuovo
contesto mondiale l'Europa deve decidere cosa fare. Se vuole
prendersi in mano il proprio futuro, allora deve cambiare
parecchio, non solo spendere più soldi sul militare, ma anche
ridiventare una vera forza economica nel mondo il che significa
produrre aerei moderni, avere veicoli elettronici competitivi,
essere all'avanguardia nella ricerca sull'intelligenza
artificiale".
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