In Italia il diabete serpeggia
indisturbato, 1 persona con diabete su 3 non sa di averlo,
mentre altri 3,5 milioni di italiani presentano pre-diabete non
ancora diagnosticato. In Europa ogni 46 secondi si muore per
patologie diabete-correlate. Sono i dati resi noti dagli esperti
in occasione di Panorama Diabete, il congresso nazionale della
Società Italiana di Diabetologia (SID) che si apre a Riccione il
18 maggio. Con circa 3,9 milioni di persone con diabete in
Italia (di cui 2,6 milioni over 65) e un impatto economico di 14
miliardi l'anno - pari all'8-10% dei costi sanitari nazionali -
la patologia rappresenta una sfida cruciale per il Sistema
Sanitario Nazionale. Ancora più significativo è che il 75% di
questa spesa è legato a complicanze potenzialmente evitabili.
"Interazione con gli specialisti, medicina di iniziativa,
digitalizzazione e telemonitoraggio sono le fondamenta di un
approccio proattivo", sottolinea Raffaella Buzzetti, Presidente
SID. "Bisogna semplificare le prescrizioni e la nota 100 (che
estende la possibilità di prescrizione di alcuni farmaci anche
ai medici di medicina generale), ripristinare un LEA specifico
per la visita diabetologica e creare un corpus di prescrizioni
di 'area diabete' (test del colesterolo, fondo dell'occhio e
valutazione dietistica). Riteniamo che una semplificazione della
Nota sia ormai imprescindibile, alla luce della scarsa
attivazione osservata nella pratica clinica, in particolare
nella medicina generale. Le analisi SID, confermano che la Nota
ha incontrato numerosi ostacoli applicativi che ne limitano
l'efficacia".
Bisogna anche ampliare a tutte le regioni lo screening del
diabete di tipo 1, messo in atto in quattro regioni pilota.
I dati evidenziano che solo il 30% delle persone con diabete
riceve un'adeguata assistenza specialistica, creando
disuguaglianze significative nel trattamento, sebbene sia
dimostrato che l'accesso alle cure di un team diabetologico
riduce di circa il 19% la mortalità per tutte le cause per i
pazienti.
"I trend di crescita della patologia impongono un aumento
delle strutture specialistiche, che devono agire in costante
collegamento e sinergia con il territorio", commenta Riccardo
Bonadonna, Presidente Eletto SID. "Servono un servizio
diabetologico in tutti gli ospedali e un team diabetologico in
ciascuna casa di comunità, oltre ad un incremento dei posti per
la formazione specialistica in endocrinologia e malattie del
metabolismo".
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