La 'nuova' unità operativa
complessa di urologia dell'Ast di Ascoli Piceno ha riaperto oggi
all'ospedale Mazzoni dopo la chiusura del 2020, con venti posti
letto e quasi mille interventi eseguiti nell'ultimo anno. Il
team è guidato dal direttore Giulio Milanese e comprende dieci
dirigenti medici, oltre alla coordinatrice Simona Ciotti.
"Un primo passo fondamentale è stato il potenziamento
dell'équipe anestesiologica, cruciale per interventi tempestivi
e sicuri - ha detto il direttore generale dell'Ast di Ascoli,
Maria Bernadette Di Sciascio-. Parallelamente, è stata avviata
una riorganizzazione del percorso chirurgico, coinvolgendo i
dipartimenti di emergenza-urgenza e chirurgico, la direzione
medica ospedaliera e la direzione delle professioni sanitarie.
L'obiettivo è migliorare l'efficienza e ridurre le liste
d'attesa, anche attraverso una gestione sinergica tra gli
ospedali di Ascoli e San Benedetto per ottimizzare risorse e
procedure". Un altro passo decisivo è stato il rafforzamento
dell'équipe urologica con l'inserimento di un nuovo specialista
e l'imminente arrivo di un altro, aumentando così la capacità di
risposta ai pazienti.
"Un segnale importante - ha sottolineato il sindaco di Ascoli
Piceno Marco Fioravanti -, che arriva dopo uno straordinario
impegno nel migliorare l'efficienza operativa, anche grazie a
innovazioni tecnologiche introdotte nelle attività operatorie e
ambulatoriali, e nel ridurre le liste d'attesa, aumentando così
la capacità di risposta ai bisogni dei pazienti".
Dal 2022, l'unità ha incrementato l'attività operatoria e
ambulatoriale grazie a innovazioni tecnologiche e tecniche
chirurgiche. Gli interventi sono passati da 775 nel 2022 a 915
nel 2024. Tuttavia, secondo Milanese, le sedute operatorie non
sono sempre state adeguate al crescente numero di pazienti,
anche se la disponibilità della sala operatoria sta migliorando.
L'offerta ambulatoriale include visite urologiche negli ospedali
di Ascoli e San Benedetto del Tronto, oltre a esami
specialistici come l'uretrocistoscopia flessibile, la biopsia
prostatica e l'esame urodinamico. L'obiettivo resta quello di
potenziare ulteriormente i servizi, garantendo cure più rapide
ed efficaci.
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