Questa mattina a Vetralla, cittadina
del Viterbese, si è rinnovato l'antichissimo rito dello
"sposalizio dell'albero".
Si tratta di un vero e proprio matrimonio tra due alberi, che
originariamente aveva lo scopo di riaffermare pubblicamente e
solennemente, il diritto medioevale di proprietà dei cittadini
di Vetralla, sul bosco del Monte Fogliano e sull'eremo.
La cerimonia ha origine alla fine del 1300, quando gli
abitanti di Vetralla iniziarono a celebrare la festa di San
Michele Arcangelo, in seguito divenuta lo "sposalizio
dell'albero". Ancora oggi, proprio come allora, un cerro e una
quercia, che si trovano nel bosco del Monte Fogliano, vengono
vestiti da sposi, velo compreso, e dopo essere stati circondati
di primule e ginestre, vengono uniti in matrimonio.
Al termine della cerimonia le autorità presenti e i testimoni
di nozze, come atto simbolico, firmano un atto che riconferma il
diritto di possesso dei vetrallesi sulla selva. Originariamente,
se non fosse stata celebrata l'unione tra i due alberi, la
proprietà sarebbe passato al Comune di Viterbo.
La cerimonia con il passare dei secoli è divenuta un atto
puramente simbolico e una delle più importanti rievocazioni
storiche della Tuscia. Presenti questa mattina alla
manifestazione, oltre al sindaco di Vetralla Sandrino Aquilani,
anche le maggiori autorità civili, militari e religiose del
territorio.
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