FIRENZE - ll Dipartimento di Agraria dell'Università di Firenze guida un progetto pilota finanziato dall'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e destinato allo sviluppo dell'acquacoltura a Cuba attraverso la valorizzazione degli scarti derivanti dalla lavorazione del pesce, trasformati in produzione di mangimi. È il progetto Ipepac, realizzato in collaborazione con il Minal e il Grupo Empresarial de la Industria Agroalimentaria. L'iniziativa, spiega una nota, affronta "la crescente domanda di proteine animali" e promuove anche l'economia circolare in un contesto di scarse materie prime.
Cuba, viene anche spiegato, "con le sue abbondanti risorse di acque dolci e marine, ha un potenziale significativo per lo sviluppo dell'acquacoltura. Tuttavia, attualmente il settore è ostacolato dalla difficoltà di reperire ingredienti proteici per l'alimentazione dei pesci, che rappresentano il costo più elevato nella produzione dei mangimi".
"Implementando un modello virtuoso nella provincia di Sancti Spíritus, Ipepac mira a creare punti di raccolta e lavorazione degli scarti che possono essere facilmente replicati in altre province dell'isola - spiega la professoressa Giuliana Parisi, coordinatrice del progetto - Questa strategia non solo fornirà ingredienti nutrizionali essenziali per l'allevamento ittico, ma contribuirà anche a garantire alimenti sani, nutrienti e sostenibili per la popolazione cubana".
La Facoltà di Agraria di Firenze ha già collaborato attivamente al programma Ipepac a Cuba nel 2019, lavorando a stretto contatto con il Grupo Empresarial Industria Alimentaria.
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