La Campania ha contribuito
significativamente alla crescita del settore vitivinicolo
italiano, con una produzione di 614.000 ettolitri nel 2024,
segnando un aumento del 30% rispetto all'anno precedente. Il
settore affronta sfide significative, tra cui la necessità di
adattarsi ai cambiamenti climatici, alle fluttuazioni del
mercato e alle evoluzioni delle preferenze dei consumatori: la
trasformazione digitale emerge come una leva cruciale, offrendo
strumenti per ottimizzare la produzione, migliorare la qualità e
rafforzare la competitività sui mercati internazionali. Il
PIDMed, Punto Impresa Digitale della Camera di Commercio di
Salerno, che supporta le micro, piccole e medie imprese (MPMI)
nel processo di trasformazione digitale, nel corso della
giornata inaugurale di Vinitaly, fiera internazionale di vino
tra le più conosciute e amate al mondo in corso a Verona fino al
9 aprile, ha reso pubblica una ricerca sul grado di
digitalizzazione delle aziende vitivinicole della provincia di
Salerno molte delle quali presenti a Verona nel padiglione della
Regione Campania. La ricerca, realizzata in collaborazione con
l'Università Federico II di Napoli e il Consorzio Vita Salernum
Vites, ha coinvolto 31 aziende rilevando un tessuto economico
fatto di piccole realtà (58,2% ditte individuali, 42,3% ha tra 5
e 10 ettari di vigneto), con basso livello di digitalizzazione
strutturata, ma con un'elevata vocazione alla qualità e alla
sostenibilità (83,9% produce vini DOP/IGP, 33,3% ha una
certificazione biologica). Le tecnologie 4.0 più utilizzate
riguardano l'ecommerce (61,3%), i pagamenti digitali (67%) la
sensoristica di campo e i sistemi GIS/GPS per la mappatura dei
vigneti (35,5%).
"Le aziende della nostra provincia sono piccole e disposte
lungo un territorio ampio da Positano fino a Sapri - ha detto
Andrea Ferraioli presidente del Consorzio Vita Salernum Vites -
Inoltre siamo una provincia vitivinicola giovane. Abbiamo
bisogno di differenziarci e fare sistema, sfruttando le DOC
territoriali e non legate al vitigno, sull'esempio della Costa
d'Amalfi. Questo sta avvenendo, anche grazie all'impegno della
Regione, della Provincia e della Camera di Commercio di Salerno
e il digitale è una delle armi a nostra disposizione per
emergere in modo congruo e serio". Tuttavia, mancano figure
tecniche capaci di gestire questi strumenti in modo strategico e
molti processi aziendali non sono ancora formalizzati. Circa la
metà delle imprese intervistate (48,4%) segnala difficoltà nella
formazione del personale. La carenza di competenze digitali è
una barriera all'innovazione. "Siamo consapevoli che esiste una
richiesta di figure professionali specializzate - ha commentato
Andrea Prete, presidente di Unioncamere e della Camera di
Commercio di Salerno - e il mismatch aumenta in modo
esponenziale quando le imprese richiedono competenze digitali o
green e tutto questo ha un costo in termini di competitività.
Per questo motivo stiamo investendo, oltre che sulla formazione
mirata alle imprese attraverso PIDMed, anche sulle risorse
umane. Puntiamo sul sistema degli ITS con i quali abbiamo dato
vita a percorsi formativi post diploma ad alta specializzazione,
anche nel settore dell'Agritech".
La situazione dunque è in trasformazione. Molte aziende sono
consapevoli delle opportunità offerte dalla digitalizzazione, ma
restano forti resistenze culturali, carenza di infrastrutture,
scarsa formazione tecnica e accesso limitato alle risorse.
Tuttavia emerge una crescente apertura, specie tra le nuove
generazioni di imprenditori, verso modelli sostenibili,
innovativi, e cooperativi. Il professor Alex Giordano, direttore
scientifico del programma Rural Hack che collabora con PIDMed, e
autore del libro "Foodsystem 5.0: Agritech, Dieta Mediterranea,
Comunità" - ha sottolineato l'importanza di una trasformazione
digitale inclusiva. "La trasformazione digitale, per le
microimprese del vino serve a farle cooperare a costruire
filiere intelligenti e a condividere le risorse. Il digitale -
conclude - deve fungere da catalizzatore per la collaborazione,
poiché le sfide globali richiedono risposte collettive".
Il PIDMed è il Punto Impresa Digitale della Camera di
Commercio di Salerno. Fa parte di una rete nazionale di
sportelli che supportano le micro, piccole e medie imprese
(MPMI) nel processo di trasformazione digitale, in coerenza con
le linee guida del Piano Nazionale Impresa 4.0. A differenza di
altri PID, quello di Salerno ha sviluppato un modello
"mediterraneo" che punta sull'innovazione sostenibile e
collaborativa, basata sull'ascolto delle imprese, la connessione
con il territorio e la valorizzazione delle reti locali.
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