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A Buenos Aires, la città di papa Francesco

A Buenos Aires, la città di papa Francesco

Viaggio nei luoghi a lui più cari, dalla Basilica allo stadio

22 aprile 2025, 17:23

di Ida Bini

ANSACheck
Il tributo a Francesco nella Cattedrale di Buenos Aires - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il tributo a Francesco nella Cattedrale di Buenos Aires - RIPRODUZIONE RISERVATA

“Hasta siempre, Santo Padre”. E’ il saluto della squadra di calcio del San Lorenzo de Almagro per la scomparsa di Papa Francesco, grande tifoso del club argentino. Il Pontefice era socio onorario della squadra di calcio e la sua passione per i colori ‘azulgrana’ era nota a tutti. Per omaggiarlo, il nuovo stadio del San Lorenzo in Avenida de la Plata si chiamerà dunque ‘Papa Francesco’. Ma è tutta la città di Buenos Aires a tributare un omaggio commosso e sincero a Jorge Bergoglio che qui nacque, il 17 dicembre 1936, e visse fino alla sua nomina papale nel 2013.

“Papa Francesco è stato battezzato nell’amata basilica di Maria Ausiliatrice – spiega commosso padre Mariano Erra, sacerdote responsabile della chiesa italiana Mater Misericordiae di Buenos Aires - E’ stato un grande devoto di nostra Madre che lo ha sempre curato e protetto con il suo aiuto materno”. Ora, dalla notizia della sua morte, la capitale argentina lo sta omaggiando con celebrazioni, momenti di preghiera e 7 giorni di lutto nazionale. Bergoglio ha avuto un legame molto forte con Buenos Aires e ha continuato a mantenerlo anche durante il suo papato in Vaticano. Nella neogotica basilica di San José de Flores, nel quartiere dove è nato e cresciuto, Bergoglio aveva preso la decisione a 17 anni di diventare sacerdote; qui, all’interno di uno dei luoghi più significativi per la sua vita spirituale, tante sono le testimonianze, come la targa posta accanto all’entrata che recita: “In questo confessionale il 21 settembre 1953 il giovane Jorge Mario Bergoglio seguì la chiamata di Dio a diventare sacerdote”.

Nel 2023, per il decimo anniversario del suo pontificato, Papa Francesco inviò un’immagine di san Giuseppe dormiente, segno del suo legame con il luogo dove è conservata anche una lettera autografa in cui si legge: “Flores è il quartiere dove sono nato e ho vissuto fino al mio ingresso in seminario. Con un po’ di arroganza, posso dire che è il mio quartiere, le mie radici”. A Flores, a sudest della capitale, la sua famiglia era arrivata dal Piemonte, emigrata in Argentina nel 1928: Mario Bergoglio, impiegato ferroviario, e Regina Maria Sivori, casalinga di origini liguri, si erano stabiliti in questo sobborgo multietnico, dove vivevano emigrati da tutto il mondo e dove convivevano lingue e religioni diverse, che hanno influenzato il pensiero inclusivo del giovane Jorge.

Nelle vicinanze, oltre alla basilica di Maria Ausiliatrice, c’è l’istituto cattolico Nuestra Señora de la Misericordia, dove Bergoglio aveva ricevuto la prima comunione. Il giovane frequentava la scuola Cnel. Ing. Pedro Antonio Cerviño; poi con il fratello Oscar entrò per un anno al collegio Wilfrid Baron dei Santi Angeli, un istituto appartenente all’opera di Don Bosco. E’ al Seminario Metropolitano di Buenos Aires che Bergoglio iniziò il suo cammino verso il sacerdozio: l’istituto ecclesiastico svolse un ruolo importante nella sua educazione e nella sua formazione teologica. La Cattedrale Metropolitana, il principale luogo della Chiesa cattolica in Argentina, affacciata su Plaza de Mayo, è il luogo sacro in cui l’arcivescovo Jorge Bergoglio celebrava la messa prima di assumere la carica in Vaticano.

La Cattedrale ospita oggi il museo Papa Francesco, dove sono esposti alcuni dei suoi oggetti personali e liturgici. Dopo la sua nomina a Papa, nella capitale cominciarono a diffondersi tour turistici nei luoghi che lo ispirarono e che ne testimoniavano la sua presenza come Pasaje Roverano, galleria commerciale dove si trova un barbiere frequentato da Bergoglio ai tempi in cui era arcivescovo di Buenos Aires. Sicuramente, terminato il periodo di lutto e commozione, ne nasceranno molti altri, sulle tracce di testimonianze e di ricordi di  un uomo semplice e amato e che passerà alla storia come il Papa riformatore e di pace.

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