(di Max Vismara)
"Viterbo è, e sarà sempre, unita
idealmente con la storia dei papi". Così la sindaca Chiara
Frontini il primo maggio in visita al Palazzo Papale del
capoluogo, sede del primo conclave della storia del
cristianesimo, e dove tutt'ora è custodita la pergamena del 1270
dove furono registrati gli eventi di quel periodo. Infatti,
Viterbo si è meritata l'appellativo di 'Citta dei Papi, non solo
perché per un certo periodo fu sede del pontefice, ma
principalmente perché fu teatro del conclave più lungo della
storia (1268-1271) e perché i viterbesi guidati da Raniero Gatti
chiusero a chiave i cardinali nel palazzo per spingerli a
scegliere un nuovo papa. Da questo evento che vide i porporati
chiusi "cum clave" nacque il modus operandi che nei secoli a
venire ha accompagnato l'elezione dei vari pontefici. A pochi
giorni dal conclave che proclamerà il successore di papa
Francesco, la sindaca ha voluto ribadire il ponte ideale che
unisce da sempre Viterbo e la Citta del Vaticano "Stiamo
osservando un filo millenario che unisce indissolubilmente
Viterbo alla storia dei papi - ha sottolineato Frontini
ammirando la pergamena -. Da quei giorni tumultuosi molto tempo
è passato, ma quel legame è ancora più radicato nei viterbesi
che, orgogliosamente, amano definirsi da sempre gli abitanti
della citta dei papi".
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