Una dimora sulle colline bolognesi
per guarire da disturbi alimentari. E' la Residenza Gruber,
voluta dalla omonima fondazione dell'imprenditrice Isabella
Seragnoli, per curare disturbi come anoressia, bulimia, o 'binge
eating'. Aperta da un anno ma presentata oggi, accoglie pazienti
dai 14 anni inviati da Ausl di tutta Italia. 20 in regime
residenziale, 8 in regime diurno, Dietro c'è un'equipe di
medici, psichiatri, nutrizionisti, infermieri, educatori per una
strategia che affronta le patologie in ambiti psicoterapici:
cognitivo-comportamentale, psicoanalitico e psicodramma.
Alla base del modello un approccio che vede nei disturbi
alimentali l'espressione del disagio complesso che altera
l'autostima e la percezione del corpo, sino ad influenzare la
capacità di gestire la propria vita. Per lo psicanalista Massimo
Recalcati, presente, l'essenza del trattamento è recuperare la
sensibilità "così come succede a qualcuno che si è assiderato e
deve lentamente riacquistare il contatto col proprio corpo".
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