Ricoverato in clinica psichiatrica
a Imola dal 1948 al 1975, dimesso a seguito di un progetto
sperimentale che anticipava l'entrata in vigore della legge 180,
Annibale Luigi Bergamini dipingeva con assiduità, specie
nell'ultimo periodo quando in clinica gli fu allestito un
atelier. Dal '75 fu poi ospite di una comunità aperta in cui
continuò freneticamente a dipingere. Morì nel '92, a 71 anni,
ormai logorato nel fisico e per i danni subiti durante una
brutale aggressione. "Un artista non ancora sufficientemente
indagato ma dalla personalità decisamente singolare", dice
l'assessore comunale alla Cultura di Ravenna Elsa Signorino.
Per la prima volta una rassegna articolata delle sue opere
viene offerta al pubblico in una mostra, 'L'incanto e
l'invisibile: un pittore visionario', allestita a Ravenna, a
Palazzo Rasponi dalle Teste, dal 7 dicembre al 13 gennaio.
Nell'allestimento figurano circa 40 dipinti e una serie di
disegni con molti inediti; l'iniziativa è inserita nel progetto
'Novecento rivelato'.
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