Il Teatro Regio di Parma rende
omaggio a Franco Zeffirelli nel centenario della nascita con lo
storico allestimento del maestro fiorentino di "Pagliacci",
l'opera in un prologo e due atti di Ruggero Leoncavallo. Lo
spettacolo, ripreso da Stefano Trespidi, va in scena il 5, 7 e
12 maggio alle 20 e il 14 alle 15.30. Andrea Battistoni dirige
l'Orchestra dell'Emilia-Romagna Arturo Toscanini, il Coro del
Teatro Regio di Parma (preparato da Martino Faggiani) e il Coro
di voci bianche del Teatro Regio.
Nel cast Valeria Sepe (Nedda, nella commedia Colombina),
Gregory Kunde (Canio, nella commedia Pagliaccio), Vladimir
Stoyanov (al debutto nel ruolo di Tonio, nella commedia Taddeo
lo scemo), Matteo Mezzaro (Peppe, nella commedia Arlecchino),
Alessandro Luongo (Silvio, contadino). Opera verista per
eccellenza insieme a Cavalleria rusticana, Pagliacci debuttò il
21 maggio 1892 al Teatro Dal Verme di Milano sotto la direzione
di un giovane Arturo Toscanini, e da allora non è mai più uscita
dal grande repertorio. Per il libretto, Leoncavallo si ispirò a
un fatto di cronaca nera realmente accaduto nel 1865 a Montalto
Uffugo, paesino calabrese dove il padre del compositore esercitò
per alcuni anni la sua professione di magistrato. Canio, il
capocomico di una compagnia itinerante, scopre che la moglie
Nedda lo tradisce esattamente come nella finzione della commedia
che avrebbe portato in scena. Questo allestimento,
straordinariamente sontuoso e celebre per le sue tinte
variopinte, per la ricchezza delle scene, per il numero di
figuranti, mimi, acrobati e per la vivacità dei costumi, sposta
l'ambientazione della vicenda agli anni Sessanta del Novecento.
"Ho scelto una periferia del Sud, con motorini, officine e
degrado. - Scisse Zeffirelli - Ho voluto tirare Pagliacci ancora
di più verso il presente: si dice che sia il capolavoro del
Verismo.E sono d'accordo. Ma è anche qualcosa di più: è un'opera
in cui si fondono miracolosamente verità e finzione,cronaca ed
arte. E dunque è quasi un obbligo riportare all'oggi la cornice
cronachistica in cui si muove la vicenda. La gelosia e
l'omicidio passionale di Canio sono cronaca di tutti i giorni,
valgono sempre".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA