Sessanta bambine e bambini dai 4 anni
in su. Per un momento di aggregazione e riscatto, partendo dalla
cultura. Nasce così il Piccolo coro di Caivano, progetto del
ministero della Cultura in collaborazione con Antoniano-Opere
francescane e la partecipazione del ministero per la Famiglia,
la natalità e le pari opportunità, che riproporrà nel comune
alle porte di Napoli l'esperienza felice del Piccolo Coro
dell'Antoniano.
"La cultura migliora la qualità della vita delle persone.
Perché è quell'elemento che può dare a ciascuno di noi la
possibilità di riscatto e di migliorarsi, di diventare dei buoni
cittadini", dice il ministro della cultura Gennaro Sanguliano.
"Caivano - spiega il sottosegretario Gianmarco Mazzi - ormai è
diventata un simbolo di tutte le periferie. Noi vorremmo creare
un modello. Vorremmo che Caivano diventasse un esempio e un
simbolo di speranza e dell'impegno dello Stato. Il nostro
obbiettivo è portarvi cose 'normali", dopo già il progetto del
Mic di una biblioteca. E per il coro, prosegue, "abbiamo deciso
di chiedere aiuto a una delle più belle iniziative sociali
italiane. Propongo - conclude - di intitolarlo a Fortuna
(Loffredo ndr), la bambina" uccisa a sei anni dopo ripetuti
abusi e "lanciata dal balcone come fosse uno scarto. Penso che
se qualcuno fosse arrivato prima a Caivano, e in tutte le
Caivano d'Italia, forse il suo destino sarebbe stato diverso".
Il progetto del Coro, conclude Carlo Conti, direttore
artistico dello Zecchino d'oro, "a Caivano deve diventare una
realtà fortissima". Un percorso che il Mic sosterrà nel tempo,
con un piano pluriennale. L'obiettivo è creare anche a Caivano
la stessa atmosfera dell'Antoniano, trasferendone valori e
motivazione. Le bambine e i bambini saranno coinvolti attraverso
un'attività di preparazione fino alla formazione del coro
effettivo di 60 elementi.
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