Bellissimi abiti settecenteschi ma
Don Bartolo che canta 'A un dottor della mia sorte' con le
movenze e i gesti di rapper e rocker: Il barbiere di Siviglia
che venerdì aprirà la stagione lirica del teatro Regio di Parma
è insieme tradizionale e moderno. E piace al pubblico giovane
che all'anteprima dedicata agli under 30, domenica scorsa, ha
applaudito e riso a scena aperta, oltre che alla fine.
A unire moderno e tradizionale è un maestro della regia,
Pier Luigi Pizzi, che a 93 anni è ben lontano dal ritirarsi e
per questo Barbiere (andato in scena per la prima volta al
Rossini Opera Festival e qui ripreso con il regista
collaboratore Massimo Gasparon) ha ideato uno spettacolo
essenziale nella scenografia e nei costumi che ha lasciato
spazio a un cast guidato dal ventinovenne Andrzej Filónczyk
nella parte di Figaro (al debutto a Parma), e dal mezzosoprano
Maria Kataeva come Rosina, da Maxim Mironov come conte
d'Almaviva, Marco Filippo Romano come Don Bartolo e dal
parmigiano Roberto Tagliavini nella parte di don Basilio.
Sul podio, a dirigere la Toscanini, un altro giovanissimo,
il direttore ventisettenne Diego Ceretta che a Parma tornerà
anche a settembre per dirigere La battaglia di Legnano al
Festival Verdi.
Prima dello spettacolo nel foyer esibizione fra jazz e
cabaret di Depot Barber&Co e alla fine Dj set nel ridotto dei
palchi, perché Rossini è come Pizzi, comunque giovane.
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