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Sedicenne ucciso, il 21 maggio al via processo per coetaneo

Sedicenne ucciso, il 21 maggio al via processo per coetaneo

Col rito ordinario. L'omicidio nel settembre 2024

BOLOGNA, 15 aprile 2025, 14:47

Redazione ANSA

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BOLOGNA, 15 APR - È stato rinviato a giudizio dal Gup del Tribunale dei minori di Bologna il 16enne italiano accusato dell'omicidio del coetaneo Fallou Sall, avvenuto il 4 settembre in via Piave a Bologna, e del tentato omicidio dell'amico di questi, un 17enne bengalese a sua volta accusato di lesioni e molestie telefoniche nei confronti del principale imputato. Il processo, che si svolgerà con il rito ordinario, comincerà il 21 maggio. Il sedicenne, assistito dall'avvocato Pietro Gabriele, ha partecipato all'udienza in videocollegamento dall'istituto penale minorile di Niside (Napoli). In aula era presente anche il padre di Fallou Sall, insieme all'avvocata Loredana Pastore che assiste i genitori della vittima.

Secondo quanto ricostruito all'epoca dagli investigatori, qualche giorno prima del delitto, il 31 agosto, c'era stato un primo incontro con una lite in strada tra il 16enne e il 17enne bengalese, non lontano dalla zona dove poi ci sarebbe stato l'omicidio e Fallou Sall in quel caso non era presente. Tra i due sarebbero volate solo parole e anche in quel caso, come poi avvenuto (secondo la versione difensiva) il 4 settembre, il giovane italiano è fuggito ed è stato inseguito da un gruppetto di ragazzi, che poi ad un certo punto ha desistito.

Il 4, invece, il bengalese (che aveva anche un cane) e l'italiano si sono incontrati al parco del Velodromo, dove si sono presi a pugni. Il 16enne sarebbe fuggito verso casa, inseguito e raggiunto da più persone in via Piave prima di essere placcato a terra. Tra i ragazzi c'era Fallou, che sarebbe intervenuto in aiuto del 17enne. A questo punto il 16enne ha tirato fuori il coltello, colpendo alla cieca per difendersi - secondo la sua versione - e raggiungendo Fallou al cuore e l'amico 17enne al collo. Per la Procura, che ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio, si è trattato invece di omicidio volontario.

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