RAVENNA, 15 APR - Il Gip Andrea Galanti del Tribunale di Ravenna, su richiesta del Pm Francesco Coco, ha disposto il giudizio immediato per l'operaio 38enne originario di Castellammare di Stabia (Napoli) arrestato a Ravenna, dove risiede, a inizio febbraio scorso dai carabinieri dopo avere inseguito la ex in auto e averle sfondato un finestrino dell'auto con un pugno.
Da ultimo i militari del Radiomobile gli avevano trovato una pistola a casa calibro 7.65, due caricatori e 15 munizioni. Il processo è stato fissato per fine maggio a meno che la difesa - avvocato Luigi Filippo Gualtieri - non faccia richiesta di rito alternativo.
Dalla denuncia della ex (assistita dall'avvocato Sara Scarpellini), era emerso un recente passato tra i due caratterizzato da stalking e minacce, anche di morte. Nel corso dell'udienza di convalida, l'uomo aveva ammesso alcuni suoi comportamenti negativi nel contesto di una separazione tumultuosa, ma aveva precisato di non essere d'accordo con tutti i fatti riportati dalla ex.
In quanto alla pistola, aveva detto di averla ritrovata per caso durante il lavoro. Il Gip ne aveva disposto la custodia cautelare in carcere. Secondo quanto riferito ai militari dalla ex, la relazione era andata avanti dal 2009 al 2024. A quel punto lui avrebbe preso a minacciarla e molestarla tra le altre cose inducendola a cambiare il lavoro da barista che faceva da quasi 20 anni per gelosia.
Diverse le minacce riferite a verbale: "Devi andare via da Ravenna, ti sfregio con l'acido, sei morta, devi prenderti le gocce per dormire a vita". E quando lui aveva cominciato a sospettare che lei avesse una relazione con un familiare, sempre secondo la donna, poco prima dell'arresto le aveva detto al telefono che "ci avrebbe sparato a tutti e si sarebbe ammazzato", giusto prima di uscire di casa con una pistola.
L'arma è stata ritrovata grazie agli elementi forniti dalla ex agli inquirenti.
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