BRUXELLES - L'Italia "sarà protagonista" della presentazione a Bruxelles di un "documento" congiunto messo a punto con altre Capitali contro l'ipotesi di accorpare i fondi Pac agli altri programmi nel prossimo Bilancio Ue a lungo termine (2028-2034). Lo ha detto il ministro dell'agricoltura, Francesco Lollobrigida, parlando ai cronisti a margine della Conferenza sulla visione per l'agricoltura in corso a Bruxelles.
Il documento, come riferito dal ministro, sarà presentato al prossimo Consiglio Ue Agricoltura e Pesca che si terrà il 26 maggio a Bruxelles. "Dobbiamo continuare ad avere una pianificazione che renda giustizia al ruolo dell'agricoltura, che non è solo produzione di cibo, non è solo impresa, non è solo lavoro, ma è anche tutela dell'ambiente e del nostro stile di vita e su questo c'è una specificità dell'agricoltura che noi riteniamo vada tutelato", ha motivato Lollobrigida. "L'abbiamo proposto a diversi Paesi: siamo convinti che su questo tema ci sia grande condivisione in Consiglio Ue, però valuteremo anche insieme ai colleghi l'affinamento eventuale del documento".
"L'elemento di protezione, di sicurezza e di controllo deve essere un'attività che l'Europa deve avere: non possiamo vivere di importazioni, perché chi vive di importazioni è ostaggio di un quadro geopolitico purtroppo estremamente instabile", ha detto prima nel suo intervento durante la Conferenza. "Le regole che valgono da noi devono valere anche nei luoghi dai quali compriamo alcuni prodotti, altrimenti i nostri agricoltori, per quanto possano sforzarsi, non avranno mai una capacità di resilienza idonea da affrontare questa sfida", ha aggiunto.
"Ci sono investimenti che l'Europa deve fare in termini di garanzia del reddito degli agricoltori: senza reddito la passione non è sufficiente ad aprire un'azienda e noi in Europa non siamo soli, abbiamo una concorrenza est e persino a ovest e alcuni elementi di protezione al nostro sistema" sono necessari non tanto in termini di dazi "ma nelle regole di reciprocità", ha sottolineato.
"Quello che noi imponiamo ai nostri agricoltori in termini di tutela dei diritti, di tutela dei lavoratori, di tutela dell'ambiente ha un costo e questo costo deve" corrispondere a un "giusto prezzo riconosciuto ai prodotti che loro realizzano con più fatica dei loro colleghi in altre aree del mondo e d'Europa", ha aggiunto. L'Ue "gioca la sua partita sulla qualità e la qualità permette di avere un giusto prezzo arrivando a pagare in modo equo i produttori primari", ha detto ancora.
Per il ministro "l'Italia negli ultimi due anni ha investito nell'agricoltura undici miliardi di euro che sono il massimo delle risorse mai investite da un governo in Italia su questo settore primario che noi consideriamo centrale". "Abbiamo avuto una fase difficile in cui l'agricoltura è stata considerata probabilmente marginale, sostituibile ma crediamo che questa fase, per fortuna, si sta superando", ha aggiunto.
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