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In collaborazione con Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka

Il progetto del Mica al Padiglione Italia. Workshop di Repair

OSAKA, 09 maggio 2025, 16:09

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ANSAcom - In collaborazione con Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka

Insegnare l'italiano in modo inclusivo e accessibile, attraverso un processo orizzontale. È questo l'obiettivo di NoLBrick, progetto presentato al Padiglione Italia nell'ambito dell'iniziativa Make Italian Culture Alive (Mica), un'iniziativa finanziata dal ministero dell'Università e della ricerca, che riunisce cinque università italiane per Expo 2025 Osaka: la capofila Ca' Foscari di Venezia, l'Università di Firenze, l'Università L'Orientale di Napoli, l'Università degli Studi di Milano (Statale), l'Università La Sapienza di Roma e con la partecipazione della Fondazione Changes.
    Nato nel 2018 con i finanziamenti dell'Università Ca' Foscari di Venezia all'interno del Dipartimento di Studi sull'Asia e sull'Africa Mediterranea, il progetto NoLBrick è stato sviluppato dalla professoressa Marcella Mariotti. "Il titolo nasce dall'album The Wall dei Pink Floyd proprio per sgretolare la figura del docente come qualcosa di distaccato dallo studente" dice Mariotti spiegando che "dietro c'è una filosofia critica che vede interagire due persone, non tanto studente e docente, ma due persone che hanno qualcosa da dirsi".
    Un obiettivo raggiungibile anche grazie all'utilizzo di strumenti tecnologici che consentono di fare non più lo studio della grammatica durante l'ora e la classe di lingua, "bensì di utilizzare quell'ora e quella classe per parlare fra le persone" aggiunge la professoressa di Ca' Foscari.
    Il Mica è un progetto "su arte e cultura dedicato in particolare alla valorizzazione, narrazione e valorizzazione del patrimonio artistico culturale italiano" racconta Chiara Saccon, Prorettrice alle Relazioni internazionali dell'università Ca' Foscari e coordinatrice scientifica del progetto Mica. Il modo in cui è stato interpretato il progetto "è dinamico e contemporaneo" aggiunge Saccon: "Siamo abituati a vedere la bellezza monumentale italiana, ad ammirarla, considerarla quasi statica, in realtà non abbiamo voluto vederla in forma dinamica" spiega la Prorettrice.
    Un altro dei progetti di Mica presentato al Padiglione Italia è Repair. Un'iniziativa nella quale tecnologie all'avanguardia vengono impiegate per ricostruire fisicamente reperti archeologici, che si trovano spesso in condizioni frammentate e difficili da assemblare.
    "Il progetto vuole risolvere un problema molto importante che è quello della ricostruzione di affreschi distrutti" racconta Sebastiano Vascon, professore associato Ca' Foscari e coordinatore di Repair. Vascon li definisce "puzzle archeologici" per i quali non esiste "un'adattazione storica, perché non abbiamo nessuna informazione di come questi affreschi fossero in passato", come quelli di Pompei presentati al Padiglione Italia, distrutti dall'eruzione del Vesuvio circa nel 79 d.C.
    Il progetto coinvolge una serie di fasi. Vascon, presente insieme all'altro coordinatore Marcello Pelillo, spiega che c'è prima "una fase di acquisizione in cui tutti questi frammenti disordinati vengono puliti e digitalizzati in 3D in alta definizione" e poi c'è una seconda fase "in cui c'è una ricostruzione virtuale". Infine l'ultima fase coinvolge una parte robotica, "quindi la ricostruzione fisica nel mondo reale, con un robot che permette di toccare e afferrare pezzi molto fragili come appunto i frammenti del parco archeologico di Pompei" conclude Vascon.
   

ANSAcom - In collaborazione con Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka

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