La pandemia ha messo a nudo la
debolezza dell'Unione Europea, peraltro pervasa da sinofobia e
scarso pragmatismo nel considerare una collaborazione con la
Cina, disposta a fare grandi investimenti. In questo scenario,
c'è il futuro della super potenza Usa e le conseguenze negative
della Brexit per la Gran Bretagna. E' il pensiero dello storico
britannico Peter Frankopan, docente di Global History
all'Università di Oxford e autore del saggio "Le nuove vie della
seta. Presente e futuro del mondo" (Mondadori), espresso in
apertura della 2/a rassegna digitale Vicino/lontano On, sul tema
"Distanze". Frankopan ha conversato con Andrea Zannini, docente
di Storia moderna all'Università di Udine.
"In Occidente sulla Cina non tutti la vedono allo stesso
modo - ha detto - e c'è molta sinofobia, anche per ragioni
comprensibili, però da un punto di vista commerciale quello che
ha realizzato la Grecia con gli investimenti cinesi al Pireo è
davvero un grande successo, da cui molti altri Paesi europei,
compresa l'Italia per Genova e Trieste, dovrebbero prendere
l'esempio, discernendo le vere questioni di sicurezza
nazionale".
Per lo studioso, la Brexit "è stata una pessima scelta per il
Regno Unito". "Certo io non ho votato a favore - ha
sottolineato - ma l'Europa ha problemi fondamentali, come la sua
debolezza, messa a nudo drammaticamente dalla pandemia, e la
totale assenza di un piano strategico per il futuro".
Quanto al ruolo di Biden, per Frankopan "probabilmente il
nuovo presidente continuerà sulla strada di Trump, facendo le
stesse cose forse in modo meno goffo e più efficace; per gli Usa
non conta tanto chi è al potere, quanto la capacità di imparare
dagli errori e saperli correggere. E' la vera forza su cui
l'America come stato democratico potrà fare affidamento".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA