Trentanove artisti italiani e
sloveni, in prevalenza goriziani, rendono omaggio alla figura e
al lavoro di Franco Basaglia nella mostra voluta
dall'amministrazione comunale in occasione di Go! 2025 Nova
Gorica e Gorizia Capitale Europea della Cultura, dal titolo, "I
luoghi dell'incertezza e le emozioni della libertà", dal 1
febbraio al 2 marzo all'auditorium della Cultura Friulana.
Come spiegato dall'associazione Prologo, organizzatrice e
co-curatrice della mostra - con la curatela del critico d'arte
Giancarlo Pauletto e la collaborazione di Franco Dugo - il
pensiero di Franco Basaglia e la sua lotta per la riforma
psichiatrica hanno cambiato radicalmente il modo di rapportarsi
della società con le malattie mentali con una nuova cura
psichiatrica, dove era il paziente al centro dell'attenzione, e
non la malattia. Il suo pensiero e la sua azione rivoluzionaria
partirono dall'ospedale psichiatrico di Gorizia e lo resero
pioniere della lotta per i diritti delle persone con disabilità
mentale e non solo. La sua eredità rimane punto di riferimento
per tutti coloro che credono nella possibilità di costruire una
società più inclusiva, solidale e libera.
I lavori in esposizione illustrano Franco Basaglia, la sua
ricerca e il suo impegno ma anche lo stato d'animo di una
raggiunta libertà espressiva ed emotiva.
"Quando si parla di assenza di confini, di ostacoli, di
barriere e di restrizioni, oggi, per noi, è inevitabile pensare
a Go! 2025, la Capitale Europea della Cultura condivisa tra
Gorizia e Nova Gorica, il cui leit motiv è, per l'appunto,
borderless - spiega il sindaco Rodolfo Ziberna - Ma altrettanto
naturalmente la memoria ci riporta anche a una figura iconica
della storia di questa città e della psichiatria a livello
mondiale. Basaglia, direttore del manicomio goriziano dal 1961:
grazie alla sua profonda sensibilità, alle sue conoscenze
all'avanguardia e alle sue intuizioni perspicaci, ha reso la
nostra città fucina di una rivoluzione epocale che ha portato al
superamento definitivo del concetto di 'manicomio' inteso come
strumento di mantenimento dell'ordine pubblico e della moralità
per il tramite della segregazione e dell'alienazione delle
persone ritenute pericolose o semplicemente diverse".
"A Franco Basaglia, simbolo borderless per eccellenza,
abbiamo voluto dedicare, in un anno speciale in cui si celebrano
la pace, la tolleranza, la fratellanza, l'incontro e il
confronto, una mostra d'arte contemporanea incentrata
sull'analisi del concetto di psiche", conclude Ziberna.
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