Crollo del valore degli immobili e
aumento dei costi per il mantenimento della rete
infrastrutturale attuale. Sono due delle conseguenze - oltre a
quelle note previdenziali, dei posti di lavoro vacanti -
dell'inverno demografico in regione secondo Gianni Torrenti, ex
assessore regionale, studioso di demografia, temi legati al
ruolo in Agis (Associazione italiana spettacolo). Conseguenze
delle quali "non c'è lontanamente la consapevolezza della
complessità".
"Il risparmio degli italiani è concentrato per il 70% nelle
famiglie e sull'immobiliare - spiega Torrenti - I valori
immobiliari sono direttamente collegati alla richiesta di
immobili. Ora, se una regione perde una parte rilevante della
popolazione questi valori crollano per eccesso di offerta". In
Fvg già oggi un quarto, un quinto degli immobili non sono
occupati. Si tratta di "120/130 mila alloggi. Se a questi
dovessero aggiungersi altri centomila il valore degli immobili
calerebbe a quello che c'è in montagna o nei piccoli paesi. Già
oggi si può comperare a 200/250 euro al metro quadrato nei
paesi". Un esempio: in 43 dei 215 comuni del Fvg, le case vuote
sono oltre il 50%; in altri 44 comuni sono vuote dal 25 al 50%".
Al patrimonio immobiliare si affianca la gestione
infrastrutturale del territorio: oggi "abbiamo strade,
infrastrutture, territori, case per 1,2 milioni di abitanti. Ma
se il numero della popolazione dovesse calare ad esempio a 800
mila persone, il costo delle infrastrutture sarebbe molto,
troppo alto". E certo "non si possono chiudere le strade di
accesso ai comuni piccoli o con pochissimi abitanti", per
esempio. "Non si avrebbe più il controllo dei boschi".
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