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Larsson, in Usa solo 5% libri è di traduzione, bisogna aprirsi

Larsson, in Usa solo 5% libri è di traduzione, bisogna aprirsi

Situazione mondiale preoccupa, ogni vita conta

TRIESTE, 19 febbraio 2025, 11:58

Redazione ANSA

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"La pubblicazione di un libro bello, che critica una società, un governo, certamente non cambia il mondo, ma diventa molto importante nel caso di un Paese che si chiude come stanno facendo gli Stati Uniti. Credo ci sia bisogno di molte più traduzioni da altri Paesi. Questo perché la presenza di una letteratura straniera è una uscita di emergenza, rappresenta una possibilità di vita, di costruire la società, vivere insieme che forse in un paese specifico non esiste più ed è minacciato come l'America in questo momento". Ne è convinto lo scrittore Bjorn Larsson rispondendo all'ANSA a una domanda sul ruolo degli intellettuali e a un certo desengagement.
    "Un problema dei paesi anglosassoni è che non traducono quasi niente, mentre in Italia e Francia il 30 per cento dei libri in circolazione è scritto da autori stranieri; in America soltanto il cinque per cento".
    C'è qualcosa però che gli scrittori devono fare: "Abbiamo il compito di ricordare che ogni vita conta", dice riferendosi alle guerre in corso. "Sono vite umane, è importante". Larsson è "preoccupato da guerre e dalla situazione internazionale" tuttavia sottolinea che "abbiamo memoria corta: quando sono cresciuto c'era la minaccia della guerra nucleare, poi abbiamo avuto non tanto tempo fa la guerra in Jugoslavia, le dittature in Grecia, Portogallo, Spagna, e ancora l'Irlanda del Nord, i paesi baschi ... dimentichiamo. Non penso che quella di oggi sia una situazione peggiore rispetto al passato". Tuttavia, "bisogna fare qualcosa per fermare questa idiozia della guerra ma soprattutto risparmiare vite umane".
   

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