Preservare il permafrost alpino e
le infrastrutture montane: con questo obiettivo ha preso il via
il progetto transfrontaliero Frost.ini., presentato oggi a
Trieste con un evento all'Ogs, istituto capofila
dell'iniziativa.
Il permafrost alpino, spiega l'Ogs, si estende generalmente a
partire dai 2.500 metri di quota e influenza i paesaggi e la
stabilità dei versanti. Il cambiamento climatico sta
accelerando la sua degradazione, modificando le condizioni
fisiche e l'idrologia del suolo, impattando così sulle
infrastrutture di alta quota. Frost.ini punta a intervenire per
gestire queste problematiche ed è finanziato dal Programma
Interreg VI-A Italia-Austria 2021-2027.
"Frost.ini - ha affermato Antonio Bratus, tecnologo della
sezione di Geofisica dell'Ogs e responsabile scientifico - è un
progetto transfrontaliero con un approccio sinergico: prevede
l'integrazione di misure in situ e dati remoti che sarà estesa
ad alcuni siti pilota nell'area tra Italia e Austria.
L'obiettivo è integrare le competenze di ogni partner per
rafforzare la conoscenza delle dinamiche del permafrost.
Vogliamo così fornire strumenti per le politiche di gestione
del territorio, in particolare per mitigare i rischi e aumentare
la resilienza delle infrastrutture in alta quota. In aggiunta il
progetto prevede la realizzazione di gemelli digitali di due
siti pilota, realizzati grazie ai dati raccolti, che aiutino a
comprendere l'interazione tra infrastrutture e permafrost e la
creazione di linee guida gestionali derivate dall'esperienza del
progetto".
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