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"Polemiche? Costi a nostro carico, è stato sold out per Roma"

ROMA, 23 giugno 2014, 20:09

Redazione ANSA

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Un concerto della portata di quello dei Rolling Stones ogni anno al Circo Massimo? L'idea entusiasma gli organizzatori, ma le polemiche potrebbero frenare il progetto vagheggiato da Marino con tanto di ipotetica playlist: Coldplay in testa e poi Bowie, McCartney, Elton John. "Ieri abbiamo fatto una cosa indimenticabile, ma fare eventi del genere a Roma si è rivelato troppo difficile e dispendioso.
    In questo momento, a fronte di tutte le polemiche che ci sono state, voglio rifletterci a mente fredda e valutare se è il caso di investire ancora su una città come questa", dice Sergio Giuliani, uno dei promoter dell'evento del Circo Massimo, patrocinato da Roma Capitale e presentato in Italia dalla D'Alessandro e Galli in accordo con Rock in Roma. Giuliani ringrazia per l'organizzazione di ieri le istituzioni, le forze dell'ordine in campo e in primis Marino, "che è stato come un padre e ha supportato l'evento non da politico perché un politico si sarebbe palesato solo alla fine", ma poi affida all'ANSA uno sfogo. "Non è possibile che ogni giorno a Roma si alzi un 'genio' per fare polemica - dice - Fare eventi in questa città è complicatissimo e fare eventi a Circo Massimo è troppo costoso. Gli 8 mila euro per l'occupazione di suolo pubblico? Solo per allestire lo show al Circo Massimo ci sono voluti 2 milioni di euro. Noi abbiamo pagato anche gli straordinari dell'Atac, dell'Ama e dei vigili (un totale di 176 mila euro, ndr) E su questo tema invito ad una riflessione: perché per altri grandi eventi questo non accade?". "Per avere il concerto di ieri che ha fruttato alla città il sold-out degli alberghi e che le ha permesso di scaldare i muscoli dell'economia, Roma avrebbe dovuto finanziarci con un milione di euro e invece tutti i rischi sono stati a carico nostro, con spese che fanno tremare le vene ai polsi - aggiunge Giuliani -. Quindi, mentre mi scuso con i cittadini per i piccoli disagi che può aver creato un grande evento come questo, invito anche ad un'altra riflessione: a queste condizioni, con chi si disinteressa della Capitale per 360 giorni all'anno e poi si alza un giorno per farsi notare con le polemiche, quanto è possibile fare cose in grande nella Capitale? Quanto è possibile attrarre imprenditori? Ieri i Rolling Stones hanno suonato a Roma forse per l'ultima volta nella storia e hanno fatto la storia. Perché non a Tor Vergata? Perché il mondo è pieno di Tor Vergata, ma di Circo Massimo ce n'è solo uno e su queste cose l'Italia deve puntare per ripartire".
   

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