''In questo momento sarebbe ingiusto
non focalizzare l'attenzione sulla sofferenza dei popoli. Vedo
intorno a me la necessità di spiegare ed analizzare gli eventi
dal punto di vista politico, ideologico, economico o militare
mentre nella quotidianità migliaia, ormai milioni di persone,
vivono nella paura, nella fame, nella morte. Anziani e bambini
il cui ricordo dell'orrore sarà indelebile. Per questo anch' io
mi unisco al coro dello Stop alla guerra ora''. Gonzalo
Rubalcaba, pianista cubano considerato tra le stelle del jazz
mondiale a Roma per il concerto all' Auditorium Parco della
Musica con la cantante Aymée Nuviola, spera nella fine rapida
della tragedia in atto in Ucraina ma riflette con scetticismo
sul ripetersi di drammi già visti. ''Facendo riferimento al mio
vissuto personale - dice - ricordo che a Cuba negli anni
passati l'analisi politica imputava sempre le responsabilità dei
conflitti del XX secolo al mondo occidentale ed in particolare
agli Stati Uniti d'America anche se in realtà l'Unione Sovietica
non era esente dalle responsabilità, come la storia ha
dimostrato in varie occasioni, tra le quali la crisi dei missili
a Cuba all'inizio degli anni '60. Cambiano le condizioni, le
tecnologie, i contesti ma sembra che la storia sia ciclica e si
ripeta fino al punto di farci dubitare quanto l'uomo si sia
evoluto, se nella strada della sua civilizzazione ancora usi la
forza per risolvere i conflitti''.
Gonzalo Rubalcaba e Aymée Nuviola sono insieme per presentare
il loro ''Viento y Tiempo'', omaggio alla tradizione musicale
cubana e progetto 'che racconta il nuovo incontro tra due star
che si conoscevano da bambini, quando le loro madri, molto
amiche tra loro, li portavano a studiare musica nel
Conservatorio de L'Avana''. I due artisti sono diventati
personalità di primissimo piano della musica cubana nel mondo,
lei è vincitrice di un Grammy e di un Latin Grammy, lui di
Grammy ne ha vinti due, e altrettanti Latin Grammy. Il pianista
ha collaborato con jazzisti illustri da Dizzy Gillespie a Herbie
Hancock, da Richard Galliano a Ron Carter.
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