In tredici a giudizio per gli scontri
avvenuti a Roma, il 6 giugno del 2020, al Circo Massimo
nell'ambito di una manifestazione indetta per protestare contro
le misure prese dall'allora governo sull'emergenza Covid. Nei
confronti degli indagati, che hanno scelto di essere giudicati
con il rito abbreviato, la Procura di Roma contesta, a seconda
delle posizioni, i reati di adunata sediziosa, violenza privata,
resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Tra gli
imputati anche Fabio Corradetti, figlio della compagna dell'ex
leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino, già condannato
a 6 anni in abbreviato per l'assalto alla sede della Cgil.
Secondo il capo di imputazione nel corso di una
manifestazione indetta dal gruppo "denominato Ragazzi d'Italia,
in esecuzione di un medesimo disegno criminoso" gli imputati
hanno preso "parte ad una radunata sediziosa di circa 300
persone armate di bastoni, cinghie, bombe carta e altri oggetti
contundenti, nel corso della quale dapprima costringevano i
giornalisti ad allontanarsi impedendogli di esercitare il
diritto di cronaca e successivamente aggredivano - è detto nel
capo di imputazione - il personale di servizio di ordine
pubblico" con il lancio di "petardi, fumogeni e bombe carta".
Nel procedimento hanno chiesto di costituirsi parte civile la
Fnsi e un giornalista freelance, assistiti dall'avvocato Giulio
Vasaturo.
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