Niente male questo dramedy bianco e
nero con derive musical e animo femminista, opera prima di Paola
Cortellesi che lo ha anche scritto insieme a Giulia Calenda e
Furio Andreotti. Si tratta di C'è ancora domani, film d'apertura
stasera, e in concorso, della 18/ma edizione della Festa di
Roma.
"Volevo raccontare la vita di quelle donne che nessuno ha mai
celebrato, quelle che, come niente, si prendevano uno schiaffo
in faccia dal proprio marito (così inizia il film) e poi come
cenerentole tornavano a lavorare" dice la Cortellesi.
"Storie incredibili di nonne e bisnonne che venivano considerate
delle nullità, che nessuno ricorda. Certo c'era anche Nilde
Jotti a quei tempi, ma quella era un'eccezione, le donne allora
non contavano nulla. Un esempio: mia nonna quando parlava diceva
cose sensate, ma chiosava poi così, 'ma che capisco io?'".
Siamo nella Roma del primissimo dopoguerra, qui Delia
(Cortellesi) è una madre di tre figli e moglie di Ivano
(Mastandrea), un uomo dal brutto carattere, autoritario, uno che
la picchia (per lui è normale). In casa c'è anche il suocero,
Ottorino (Giorgio Colangeli) il più maschilista di tutti.
Quest'ultimo è anche capace di consigli al figlio. Uno su tutti:
'Non devi picchiare Delia così spesso, altrimenti si abitua.
Devi picchiarla molto più forte, ma raramente così se ne
ricorda".
il film è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per
Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution,
società del gruppo Sky e sarà nelle sale cinematografiche a
partire dal 26 ottobre distribuito da Vision Distribution.
L'uscita sarà inoltre accompagnata da un tour di saluti che
toccherà oltre 20 città italiane.
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