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Carla Accardi, cento anni di segno e colore in mostra

Carla Accardi, cento anni di segno e colore in mostra

Al Palaexpo una grande antologica fino al 9 giugno

ROMA, 05 marzo 2024, 16:49

Redazione ANSA

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Cento anni di luce, di segno, di poesia, di impegno, e non sentirli per una grande artista come Carla Accardi che finalmente viene celebrata con una bellissima antologica che travolge, ripercorrendone l'opera di straordinaria attualità a cento anni dalla sua nascita avvenuta a Trapani nel 1924. Dal 6 marzo e fino al 9 giugno il Palazzo delle Esposizioni, nel cuore della città di Roma in cui è a lungo vissuta fino alla scomparsa nel 2014, riprendono vita con precisione anastatica cento sue opere che coprono l'intero arco della sua attività, dal 1946 al 2014. La cura dell'esposizione e del catalogo è affidata a Daniela Lancioni e Paola Bonani, curatrici dell'Azienda Speciale Palaexpo che hanno fatto un grande lavoro riportando in vita, attraverso una minuziosa documentazione fotografica, gli allestimenti così come erano stati voluti dalla stessa artista.
    L'allestimento occupa tutto il piano nobile del PalaExpo, con sette sale organizzate in ordine cronologico e la rotonda centrale che ospita le trasparenze del sicofoil - tra i suoi materiali prediletti insieme alla tempera alla caseina su tela - e il rosa della spettacolare Triplice tenda (1969-1971) proveniente dal Centre Georges Pompidou di Parigi. Si parte da una serie di pannelli biografici molto ben curati che riassumono l'esistenza di un'artista che è stata tra le poche donne di primo piano dell'arte italiana del secondo dopoguerra, un'artista che ha attraversato le arti con contatti ad esempio strettissimi con la poesia, che ha attraversato la stagione del femminismo ma che ha anche superato il limite delle generazioni in un continuo rinnovamento della sua opera.
    Dalle prime esperienze del dopoguerra e delle avanguardie, dopo il soggiorno parigino l'arte di Carla Accardi alterna l'evidenza del colore al bianco e nero, la trasparenza dei materiali alla purezza della materia, con una netta predilezione per il segno che è geometria, è natura, ma anche grafica significante: "ripetizione e asimmetria" come dice Achille Bonito Oliva in un video che accompagna la mostra.
   

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