Una risposta sulla morte di Camilla
Sanvoisin, la 25enne trovata morta nell'appartamento che
divideva col suo compagno a Roma, arriverà dall'autopsia
programmata per domani. L'ipotesi è che la ragazza, figlia del
produttore televisivo Axel Egon,
sia deceduta per overdose. Dall'esame autoptico
e tossicologico arriveranno informazioni utili per chiarire
esattamente le cause e l'orario della morte. Inoltre gli
elementi che emergeranno dall'autopsia serviranno a stabilire
se, con un soccorso tempestivo, Camilla si sarebbe potuta
salvare.
Il compagno è indagato per morte come conseguenza di altro
reato. Inoltre nel corso di una perquisizione è stato trovato in
casa un quantitativo di metadone e per questo il giovane è stato
arrestato con l'accusa di detenzione di stupefacenti. Agli
inquirenti il ragazzo avrebbe raccontato che prima di andare a
dormire lui e Camilla avevano fatto uso di eroina. Verifiche
sono in corso sulla sua versione e sono stati sequestrati i
cellullari per ricostruire i suoi contatti e quelli di Camilla
nelle ore che hanno preceduto il decesso della 25enne.
Accertamenti, dunque, per risalire ai pusher.
Camilla Sanvoisin è stata trovata morta all'alba di giovedì a
casa del fidanzato, un piccolo appartamento di un relais alla
Giustiniana nel quadrante nord di Roma. A dare l'allarme è stato
proprio il fidanzato 35enne spiegando che si era svegliato e
l'aveva trovata priva di sensi. Sul corpo della ragazza non sono
stati trovati segni di violenza. L'ipotesi al momento sarebbe
quella di una overdose o comunque un malore legato
all'assunzione di stupefacenti.
"Mi manchi amore mio. Sto impazzendo" lo struggente post
della mamma di Camilla sui social. "Ascoltavo questa canzone
quando eri nella pancia", ha scritto ancora pubblicando foto
della figlia, sorridente e con il volto circondato dai capelli
ricci. Una galleria di ricordi accompagnati dalle note di
Teardrop dei Massive Attack. Proprio la donna venerdì aveva dato
su Facebook la tragica notizia. "Mia figlia Camilla è morta -
aveva scritto - Vorrei avvisare tutti quelli che le volevano
bene e chiedere un pensiero per lei".
La vicenda riporta alla mente quella di Maddalena Urbani, la
figlia del medico che isolò la Sars, morta per overdose e senza
soccorsi il 27 marzo 2021. Per quella tragedia sono stati
condannati lo spacciatore e un'amica della vittima.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA