Lo Stabat Mater, cantato durante il
rito della Via Crucis e le processioni del Venerdì Santo, nella
versione settecentesca di Pergolesi e secondo il compositore
contemporaneo Matteo D'Amico. Tradizione e modenità sono
accostate nella doppia esecuzione in programma a Roma il 16
aprile alle 18 nell'Auditorium 'Ennio Morricone'
dell'Università di Roma "Tor Vergata", nell' ambito dei concerti
di Roma Sinfonietta. Sul podio Gabriele Bonolis, che ha diretto
un ampio repertorio di musica operistica e sinfonica dei secoli
scorsi e contemporanea in Italia e all' estero. Lo Stabat Mater
è stato messo in musica da molti compositori, tra cui
Palestrina, Vivaldi, Haydn, Rossini e Verdi. Il più celebrato è
appunto quello di Giovan Battista Pergolesi nel 1736, pochi
giorni prima di morire ad appena ventisei anni d'età. Anche
musicisti contemporanei si sono misurati con questa
composizione. Matteo D'Amico nel 1999 ha scritto il suo su testo
di Vincenzo Consolo, che ha tradotto dal latino all'italiano il
testo medievale attribuito tradizionalmente a Jacopone da Todi e
vi ha aggiunto alcuni Salmi latini di carattere penitenziale per
il tempo di Quaresima, inserendoli all'interno di un testo in
italiano derivato dal suo romanzo Lo Spasimo di Palermo. Consolo
narra di un intellettuale siciliano costretto, all'indomani
della fine della guerra, a lasciare una Palermo schiacciata
dall'aggressività. Quarant'anni dopo, al ritorno nella sua
città, si accorge che il suo degrado è ancor più evidente e si
trova ad essere testimone dell'omicidio di Paolo Borsellino: il
giudice assassinato e la sua vecchia madre, sotto la cui
finestra si compie l'eccidio, rinnovano l'immagine secolare del
compianto di Maria ai piedi del Cristo crocefisso. In questo
moderno Stabat Mater si alternano musica, poesia, prosa, voci
per amplificare una tragedia antica, eppure moderna e
contemporanea. In quest'esecuzione il canto è affidato al
soprano Giulia Peri e al mezzosoprano Lucia Napoli, accanto all'
attore Francesco Trifilio, a cui si aggiunge un'orchestra
austera formata solo da strumenti ad arco e dalle percussioni.
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