Marzia Corini, il medico accusato di aver ucciso il fratello Marco Valerio, avvocato dei vip, attraverso una sedazione a base di Midazolam, è stata rinviata a giudizio. Lo ha deciso il Gup Mario De Bellis, che ha accolto le richieste del pm Luca Monteverde. Secondo la procura, il gesto della donna, medico anestesista, sarebbe da ricondurre al rischio di rimanere esclusa dal testamento del fratello, gravemente ammalato di cancro, in favore della giovane compagna, Isabò Barrack. Secondo il magistrato, il sedativo rilasciato con una dose massiccia avrebbe provocato la morte del noto avvocato, avvenuta il 25 settembre 2015: lo stesso giorno in cui Marco Valerio avrebbe voluto incontrare il notaio per spiegargli le sue reali volontà, dopo il valzer dei testamenti – uno di luglio sparito, l’altro datato 18 settembre, giudicato pilotato e falso –, e due giorni dopo aver preso la decisione di sottoporsi alla terapia ‘allunga vita’ che gli avrebbe consentito di sposare la giovane fidanzata.
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