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La "Nona" di Beethoven nella lettura di Zappalà infiamma Nervi

La "Nona" di Beethoven nella lettura di Zappalà infiamma Nervi

Successo per la versione per due pianoforti da Liszt

GENOVA, 13 luglio 2023, 10:50

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Nella storia del balletto del secondo Novecento occupa un posto rilevante la Nona Sinfonia di Beethoven coreografata da Maurice Bejart. Una grande rilettura dell'estremo capolavoro beethoveniano divenuto ormai un "classico".
    Ieri ai Parchi il Nervi Musica Ballet Festival ha proposto una nuova versione ballettistica della Nona firmata da Roberto Zappalà con la sua Compagnia.
    "La Nona - dal caos al corpo", questo il titolo del lavoro, è una riflessione sull'uomo e sull'umanità. Una umanità in movimento, in una visione laica del mondo, nell'attesa di una nuova fratellanza.
    Zappalà ha utilizzato la versione per due pianoforti realizzata dal Franz Liszt con l'aggiunta di una voce di soprano cui è affidato tra l'altro l'avvio dell'Inno di Schiller che nell'originale beethoveniano è cantato da una voce grave maschile. Ha anche inserito alcuni testi creati da Nello Calabrò. Collocati i due pianoforti in fondo alla scena, la stessa è pressoché vuota con due soli imponenti simboli laterali, una croce che si illumina e una grande mano.
    La danza anticipa l'attacco musicale, anche il silenzio diventa in questo caso "musica" e sollecita una gestualità ripetitiva e nervosa che coinvolge gradualmente tutti gli ottimi danzatori della Compagnia.
    La coreografia di Zappalà risulta di particolare interesse non solo per la varietà di soluzioni espressive, ma anche per un legame con la partitura che a tratti porta a una intima fusione fra l'accento musicale e il gesto. Di raffinata eleganza il secondo movimento, di festosa leggerezza la sezione conclusiva.
    Lo spettacolo risulta godibile, i danzatori sono bravissimi e la parte musicale degna di plauso: ineccepibile la lettura dei pianisti Luca Ballerini e Stefania Cafaro nonostante qualche problema di amplificazione che ha tra l'altro reso a tratti ostico l'ascolto della potente voce del soprano Marianna Cappellani.
   

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