"Se va in cortocircuito il sistema
dell'amministrazione di sostegno, brucia il palazzo. Se
l'amministrato non può farsi tutelare da un avvocato, se ti
tolgono avvocato chi ti tutela? Io ho solo cercato di dare un
avvocato a una persona". Si difende così Maria Valeria Valerio,
avvocato e moglie di Ferruccio Sansa, indagata dalla procura di
Genova per circonvenzione di incapace.
Assistita dal suo avvocato Raffaele Caruso, ha ribadito
quanto già circolava in mattinata. "Io ho presentato un esposto
un mese prima di essere denunciata dall'amministratrice di
sostegno della signora". Valerio ha anche sottolineato che "non
sono vittima di Ferruccio Sansa. La responsabilità me la prendo
io. È successo perché cerco la verità e la giustizia". Secondo
la donna la sua assistita, anziana di 94 anni, "perfettamente
lucida e attiva era stata messa sotto amministrazione da un
avvocato che si era presentato a casa sua con un assistente
sociale e un medico". La donna, ultima di dieci fratelli tra i
quali alcuni preti, molto religiosa e impegnata in quello che
oggi è il terzo settore, era poi finita in una Rsa e, dopo anche
le sue proteste, era stata sistemata in una sua casa di
Bogliasco dove diventa amica di padre Achille. Nel frattempo
cambia amministratrice e l'anziana, il cui patrimonio si aggira
intorno ai cinque milioni, cerca di capire perché è finita sotto
amministrazione ma, soprattutto, che ne è dei suoi conti.
"Nessuno, né l'amministratore di sostegno né le banche - ha
spiegato Caruso - le fornivano dettagli sui suoi estratti conto,
né per esempio hanno mai chiarito intestatari e causali di
numerosi bonifici partiti dai suoi conti per diverse decine di
migliaia di euro. Per questo abbiamo fatto la denuncia".
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