Il Comune della Spezia è la
sesta città più ecosostenibile d'Italia e continua a scalare la
classifica, l'anno scorso era al nono posto su 105 capoluoghi
analizzati, Genova scende al 58/mo posto (era al 53/mo nel
2022), Savona è al 37/mo (era al 50/mo), Imperia al 54/mo
segnando la migliore performance rispetto all'anno precedente,
quando la città era 70/ma.
Lo rileva 'Ecosistema Urbano 2023', il rapporto nazionale di
Legambiente realizzato con il contributo scientifico di Ambiente
Italia e la collaborazione de 'Il Sole 24 ore', che indicano
come maggiori criticità in Liguria "l'inquinamento dell'aria e
la raccolta differenziata".
Emerge la necessità di migliorare la qualità dell'aria in
Liguria dal momento che è ben oltre i limiti dei valori annuali
fissati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità di 10
microgrammi di inquinante gassoso per metro cubo d'aria per il
biossido di azoto e 15 microgrammi per le PM10.
"La qualità dell'aria peggiora nei quattro capoluoghi di
provincia", spiega il direttore di Legambiente Liguria Federico
Borromeo. Nel dettaglio: a Genova per quanto riguarda l'ozono
sono 43 i giorni di sforamento dei valori soglia, 28 a Savona,
16 a Imperia e 5 alla Spezia. Secondo Legambiente è ancora
troppo alto il dato dei rifiuti prodotti pro capite in Liguria:
556 chili per abitante a Savona, 503 a Genova, 446 ad Imperia e
497 alla Spezia. La raccolta differenziata, fatta eccezione per
La Spezia (78,3%), non cresce quanto dovrebbe. I numeri sono
pressoché gli stessi dell'anno precedente: leggermente
migliorata Genova al 38,6% (era il 36,2 nel 2022), Savona a la
44,5% (era 41,4%) e Imperia a 67,8% (era 67,3%).
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