Il pm Eugenia Menichetti ha chiesto
la condanna a 24 anni e 10 mesi per Filippo Giribaldi, il
portuale ed esponente del movimento No vax di 42 anni che il 25
aprile ha ucciso con un colpo di pistola in strada a Genova il
rivale Manuel Di Palo, ex esponente di CasaPound. "È stato un
omicidio maturato in un contesto di uso massivo di droga. E non
si può negare - ha detto - che i futili motivi ci siano perché
c'è una sproporzione tra l'offesa ricevuta (un pugno sferrato
dalla vittima mentre Giribaldi scappava) e la reazione. Non
c'era nessuna donna da salvare. La sproporzione tra gesto e
reato permane. Ciò però non toglie che non possano essere
riconosciute alcune circostanze attenuanti generiche. Giribaldi
ha dato la massima collaborazione, si è consegnato e ha
raccontato tutto come è andato per questo le aggravanti sono da
considerarsi equivalenti alle attenuanti". Una ricostruzione che
non convince i legali del No vax, gli avvocati Chiara Antola e
Paolo Scovazzi secondo i quali non ci sarebbero i futili motivi.
"L'azione si è interrotta nel momento in cui Giribaldi dopo il
primo sparo contro il muro scappa. Sì è trattato di un dolo
d'impeto", hanno spiegato. I due difensori hanno chiesto
l'esclusione dell'aggravante, recupero della richiesta di
giudizio abbreviato e concessione della diminuente. L'omicidio
sarebbe avvenuto per motivi di gelosia. Vittima e assassino
frequentavano la stessa donna con la quale consumavano crack.
L'uomo, durante l'interrogatorio, aveva detto di spendere circa
300 euro al giorno per comprare droga tanto che aveva chiesto un
prestito di 15 mila euro proprio per comprarla. Giribaldi aveva
detto di essere geloso di una donna con cui aveva una storia e
che negli ultimi tempi vedeva anche Di Palo e un amico. Il no
vax ha anche detto che sarebbe stata la stessa donna a dirgli
che voleva liberarsi di loro. Per questo si era presentato sotto
casa dell'amica e aveva prima sparato contro un muro quando si
era visto davanti l'amico di Di Palo e poi "mentre andavo via
pensavo che a inseguirmi fosse un carabiniere o un poliziotto in
borghese. L'ho riconosciuto quando mi ha raggiunto e ha cercato
di colpirmi con un pugno". La sentenza è prevista per il 7
dicembre.
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