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Sorella vittima, servono pene più severe e aiuti a donne

Sorella vittima, servono pene più severe e aiuti a donne

Bruna Biggi, "era sospettato Delfino, ma non lo hanno fermato"

GENOVA, 23 novembre 2023, 15:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Bisogna educare i ragazzi a riconoscere i segnali di un amore tossico sin dalla scuola e poi leggi e pene più severe. Anche se, se trovi quello che ti deve scannare, a volte non c'è nulla da fare. Ho seguito la vicenda di Giulia, è stato straziante". E' quanto dice all'ANSA Bruna Biggi, gemella di Luciana, la ragazza sgozzata nell'aprile del 2006 nel centro storico di Genova. Per quell'omicidio c'era un sospettato, Luca Delfino, che però per quel delitto è stato assolto. "Un anno dopo ha ucciso un'altra ragazza, Antonella Multari. Dopo l'omicidio di mia sorella poteva essere fermato e non è stato fatto. Doveva essere seguito, controllato, intercettato. E quando lo hanno arrestato non dovevano consentirgli di scegliere il rito abbreviato e farsi solo 16 anni di carcere. Per gente come lui, arrestata in flagranza ci vuole l'ergastolo. E lui invece adesso è in una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems), a pochi passi da casa mia".
    "Purtroppo - continua Bruna - chi è direttamente coinvolto non si accorge dei segnali, non è obiettivo. E magari fa l'esatto contrario di quello che ti dice un familiare, un'amica, che ti suggerisce di lasciarlo. Per questo dico che ci vuole un modo per fare capire alle donne quando sono in una relazione malata e riconoscere i segnali. Si dovrebbe insegnare a scuola.
    E poi ci vogliono pene più severe, potrebbe funzionare da deterrente. Adesso, dopo l'omicidio di mia sorella, ne è passata di acqua sotto i ponti e ci sono leggi nuove (il reato di stalking venne introdotto dopo la morte della Multari, ndr). Ma deve essere fatto ancora tanto".
   

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