"La soluzione ottimale sarebbe che si costringesse ArcelorMittal a tirare fuori i soldi come ha fatto in tutte le altre realtà in Europa, con progetti di sviluppo importanti e attingendo anche ai fondi del Pnrr. Se non è così, è necessario un altro partner industriale". Lo ha detto il segretario generale della Camera del lavoro di Genova Igor Magni, parlando a margine della presentazione del Fondo fotografico della Cgil genovese, nella giornata in cui tutti gli occhi sono puntati sull'assemblea dei soci di Acciaierie d'Italia chiamata a decidere il futuro dell'ex Ilva dopo il rinvio del 28 novembre. "Spero che oggi si arrivi finalmente ad una decisione, ma la preoccupazione è alta - ha aggiunto -. Di certo se non riusciremo a difendere la strategicità dell'acciaio, i posti di lavoro su Genova li difenderemo fino alla fine".
"La situazione oggi è drammatica - ha aggiunto -, il lavoro è quasi nullo, gli impianti in uno stato disastroso, non ci sono più investimenti. Sarebbe gravissimo e drammatico far morire le acciaierie, per Genova vorrebbe dire un colpo durissimo, perché questa città non si può permettere di ridurre posti di lavoro".
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