"Il rischio dell'autonomia
differenziata è quello di dividere l'Italia in tante piccole
repubbliche con alcune che potranno stare meglio ma con molte in
cui le persone avranno meno diritti, meno uguaglianza. Con
regioni come la nostra, che sono in difficoltà e che hanno
bilanci in perdita, che vedranno sempre più persone che non
riusciranno a curarsi, creando una situazione che va contro la
nostra costituzione". Claudio Calabresi, rappresentante del
"Fronte Comune Ligure Insieme per la sanità pubblica", che
raccoglie una quarantina di associazioni, partiti e movimenti,
spiega così il senso del presidio davanti alla prefettura di
Genova che si è tenuto a Genova per dire no all' autonomia
differenziata.
Calabresi, assieme al segretario della Camera del Lavoro Igor
Magni e alla vice segretaria del Pd Katia Piccardo, ha
consegnato una lettera al Prefetto dove sono spiegate le ragioni
del no. Un'iniziativa analoga a quella che si è svolta in altre
città italiane ma che a Genova è stata centrata soprattutto sui
temi della sanità.
"E non è un caso che il nostro fronte comune abbia promosso
questo presidio a Genova nel giorno in cui comincia l'iter in
Senato - sottolinea Calabrese - noi siamo un'entità che si
occupa di sanità e vediamo male l'autonomia differenziata perché
mette a rischio servizi essenziali, come la sanità, l'istruzione
e i trasporti".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA