"Undici anni fa l'allora presidente
della Fondazione Palazzo Ducale di Genova Luca Borzani mi disse
che lo aveva trasformato dal 'salotto della Genova bene' alla
'piazza di Genova', forse adesso è il momento di spostarci nel
mondo verso il futuro, Palazzo Ducale deve aprirsi all'altro e
guardare al mondo in una città che attraverso la curiosità ha
sempre esplorato l'altro. Adesso se cerchi online 'Palazzo
Ducale' viene prima quello di Venezia, se lavoriamo bene magari
fra cinque anni verrà Genova". È l'obiettivo indicato dalla
nuova direttrice di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura
Ilaria Bonacossa durante la sua prima presentazione pubblica nel
Salone del Maggior Consiglio. Ad accoglierla il presidente della
Fondazione Beppe Costa, il presidente della Regione Liguria
Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci.
"Inizio questa avventura con un grande entusiasmo - commenta
Bonacossa - fiduciosa di poter contare su una squadra di
collaboratori competenti e sull'attenzione fattiva delle
istituzioni che considerano Palazzo Ducale centrale nella
programmazione culturale della città e della Regione, anche in
chiave di promozione nazionale e internazionale. Il mio
obiettivo sarà valorizzare il Palazzo sempre di più come
un'icona della cultura". "Mi piacerebbe trasformare Palazzo
Ducale in un'icona anche dal punto di vista architettonico, -
rivela - vorrei sfruttare gli spazi anche per progetti d'arte
pubblica, penso ad esempio a installazioni che vedi passeggiando
senza un biglietto"
"Le grandi produzioni e festival, segno distintivo della
programmazione del Ducale, possono acquistare una maggiore
strategicità avvalendosi di strumenti in grado di attrarre un
pubblico variegato e proveniente da ogni parte d'Italia. -
sostiene - Genova è una città con una capacità attrattiva
incredibile: Palazzo Ducale può svolgere un ruolo centrale".
"Certamente ci sarà l'arte contemporanea nella nuova
programmazione di Palazzo Ducale, è la mia competenza e la mia
passione, - spiega - ma Palazzo Ducale non deve perdere la sua
visione di arte transtorica perché aiuta a comprendere il mondo
in un modo più sofisticato. I luoghi della cultura devono essere
posti per capire il mondo".
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