Secondo gli ultimi dati Inail nel
2024 sono stati 26 i morti sul lavoro il Liguria in crescita del
18% rispetto ai 22 dell'anno precedente, per quanto riguarda gli
infortuni non mortali si sono registrate quasi 20 mila denunce
mentre le denunce per malattie professionali sono aumentate del
+39%, l'incremento percentuale più elevato tra tutte le Regioni
del Nord-Ovest. Sono i dati emersi nel corso dell'assemblea
della Cgil Genova e Liguria, che ha riunito alla sala chiamata
del porto oltre cinquecento delegati con lo slogan 'Il voto è la
nostra rivolta' in vista dei cinque referendum "per dire basta
ai morti sul lavoro, basta alla precarietà, basta ai
licenziamenti illegittimi e sì al diritto alla cittadinanza".
La Cgil mette in evidenza che secondo i dati Inps "in Liguria
si registra un abuso dei contratti stagionali che tra il 2014 e
il 2024 sono aumentati del +168%, sorpassato solo da quelli
intermittenti che registrano un aumento percentuale del +171%,
dati che uniti a quelli sul contratto a tempo indeterminato,
mostrano come sia sempre più difficile avere un contratto di
lavoro stabile che, tra i nuovi assunti, scende dal 14,8
all'11,6%". A fronte di questo aumentano i licenziamenti,
secondo i dati Inps tra gennaio e settembre 2024 in Liguria sono
stati quasi settemila, soprattutto di natura disciplinare.
I referendum "sono profondamente importanti per una Regione
che si distingue per precarietà, l'85% dei nuovi assunti in
Liguria è precario - sottolinea il segretario generale Cgil
Liguria Maurizio Calá - per problemi di sicurezza, con
un'impennata di morti, infortuni e malattie professionali e si
distingue in negativo per i licenziamenti. Bisogna riconquistare
la dignità delle persone nel lavoro e bisogna farlo andando a
votare non per qualcuno, ma per se stessi, per una ragione più
alta".
La consultazione referendaria si svolgerà in una data tra il
15 aprile e il 15 giugno ma dalla Cgil arriva un appello.
"Speriamo che ci sia una scelta illuminata dal Governo - dice il
segretario generale della Cgil di Genova Igor Magni - che possa
accorpare le date dei referendum con quelle delle elezioni
politiche. Sarebbe la scelta più logica, anche perché eviterebbe
un costo aggiuntivo. Dividere le date del referendum con quella
delle elezioni per il sindaco della città di Genova sarebbe una
scelta non comprensibile, per cui speriamo che ci sia questa
possibilità".
"Con i referendum si potrà garantire alla lavoratrici, ai
lavoratori, più in generale ai cittadini di questo Paese -
sottolinea il segretario nazionale Cgil Gino Giove - maggiori
diritti, maggiori garanzie, maggiori libertà. La libertà di
essere cittadini, la libertà di non essere precari, di non
essere licenziati senza un giusto motivo, la libertà di non
morire sul lavoro, la libertà di essere cittadini a pieno
titolo, anche se si proviene da paesi diversi da dal nostro".
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