"Insieme Trans-formiamo il futuro"
è lo slogan dell'onda Pride decollata, questo pomeriggio, da
Sanremo (per il quarto anno) e pronta a spostarsi in almeno
altre cinquantadue piazze italiane. Secondo gli organizzatori
sono circa 2.000, quindi in crescita, i partecipanti a questa
edizione che vede come madrina Laura Pereira, eletta, pochi
giorni fa "Miss trans global 2025". Presente anche la cantante
Maria Tomba, in gara nella sezione Nuove Proposte della scorsa
edizione del Festival con il brano "Goodbye (voglio good
vibes)".
"Abbiamo deciso di dedicare questa edizione alle persone
transgender e 'gender non conforming' - afferma l'organizzatore
Marco Antei (Mia Arcigay) - perché riteniamo sia la categoria di
persone più discriminata, in questo momento, anche nel mondo
occidentale, inclusi l'Italia e suoi tradizionali alleati
storici". Il corteo -, preceduto alle 14.30 dal raduno e dagli
interventi dei vari ospiti - è partito alle 15.30 da piazza
Colombo, dove sono stati allestiti anche gli stand, per
spostarsi verso corso Garibaldi, via Ruffini, pista ciclabile
fino alla vecchia stazione e ritorno al punto di partenza,
passando per Santa Tecla.
"Il messaggio che lanciamo qui da Sanremo è quello di dare
voce alle persone transgender - prosegue Antei - perché hanno
sempre avuto meno voce. Anche nel mondo dell'attivismo Lgbt,
della comunità lesbica e gay, sono sempre state messe ai
margini. Lottare per le persone transgender è sempre stato visto
come un peso. Un po' come dire: dobbiamo già lottare per noi,
perché accollarci anche questa causa". Non sono state
risparmiate critiche anche al governo Meloni, così come a quello
Trump e al suo vice Vance. "Siamo arrivati a esponenti sia della
politica italiana che internazionale - conclude - che
addirittura negano l'esistenza delle persone transgender".
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