È un derby ligure tra i Comuni di
Sanremo e Bordighera (Imperia) sull'origine dei parmureli, le
tipiche foglie di palma intrecciate inviate ogni anno dalla
Liguria in Vaticano come da tradizione per la processione della
Domenica delle Palme. Lo racconta 'Il Secolo XIX' cercando la
verità negli archivi storici attraverso i documenti rinvenuti
dallo scrittore di storia locale Pier Rossi.
I parmureli sono una tradizione che risale a Papa Sisto V nel
1586 quando in piazza San Pietro durante le delicate operazioni
di sollevamento dell'obelisco egizio trasportato a Roma da
Caligola fu decisivo l'intervento del marinaio Benedetto Bresca,
originario di Sanremo, che al grido in lingua ligure di "àiga ae
corde!", acqua alle funi, essendosi reso conto che le corde
asciutte si sarebbero potute più facilmente spezzare, evitò che
il gigantesco obelisco cadesse mentre veniva alzato. Da allora
gli venne riconosciuto il privilegio di omaggiare il Papa delle
palme per le celebrazioni pasquali.
"Alcuni documenti dell'Ottocento rivelerebbero i dettagli
dell'antica tradizione dei parmureli - spiega 'Il Secolo XIX' -
dimostrando che la famiglia Bresca di Sanremo acquistava in
realtà a Bordighera le foglie di palma da inviare al Papa". La
data risale al 1821, la firma è quella del capitano delle truppe
pontificie, Giacomo Bresca: "La mia famiglia gode l'onore e il
privilegio di provvedere le palme sempre acquistate nel
territorio di Bordighera per la Cappella Pontificia e le
basiliche di Roma fin dal Pontificato della gloriosa memoria di
Sisto Papa V. Ossequiosamente si presenta supplica per ottenere
autorizzazione a comprare ancora liberamente in Bordighera le
palme per lo stesso motivo".
Rossi ha recuperato diversi documenti in merito, ora di sua
proprietà, presso gli Archivi Storici, Divisione di Nizza, ma
anche dagli uffici del Vaticano dopo aver recuperato alcune
pagine pubblicate su una rivista francese risalente al 1937 e
dedicate alla spedizione dei parmureli a Roma provenienti
proprio da Bordighera. A Sanremo è stata avviata ormai da
qualche anno l'Accademia del parmurelu di Capitan Bresca proprio
per insegnare l'intreccio e non perdere la tradizione.
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