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Perinetti, la Sampdoria riparta da sano realismo

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Perinetti, la Sampdoria riparta da sano realismo

Portò Venezia dalla D alle soglie A. 'in C sporcarsi le scarpe'

GENOVA, 16 maggio 2025, 16:20

Redazione ANSA

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E' l'uomo delle promozioni e dei miracoli, come quello che servirebbe ad una Samp affogata in Lega Pro. Giorgio Perinetti, dirigente sportivo da una vita, racconta all'ANSA come si costruisce la rinascita dopo aver toccato il punto più basso. La sua storia insegna, guidò il Venezia dalla serie D ai play off per la serie A in appena tre anni insieme a Pippo Inzaghi in panchina.
    "Adesso la Sampdoria deve ripartire da un sano realismo, ogni categoria ha le sue peculiarità e non si può improvvisare. In serie C devi avere giocatori pronti a sporcarsi le scarpe: devi trovare un mix giusto tra elementi di qualità e giocatori di categoria che mettono mettere sacrificio, corsa e gamba", spiega Perinetti che in carriera ha guidato in serie A Bari e Palermo.
    Poi il manager apre una parentesi sulla disgraziata annata doriana: "Sono mancati elementi chiave, forse pensavano che acquistando attaccanti forti come Tutino e Coda potesse essere sufficiente ma non è così: devi creare un'alchimia con un'ossatura che è mancata", prosegue l'ex ds di Roma, Napoli e Juventus che poi si sofferma su un nodo che ha contraddistinto la stagione doriana: cioè la mancanza di un direttore generale, una figura che è adesso diventata prioritaria nella ricostruzione. "Parlo di me e di altri grandi professionisti e amici come Corvino e Braida. Qualcuno pensa che un dg possa essere una figura ingombrante, è sbagliato questo ragionamento.
    Fa bene la Samp a cercare un direttore generale perché ci mette la faccia, si assume le responsabilità quando le cose vanno male e diventa un elemento di collegamento tra proprietà e squadra - conclude -. L'esperienza è fondamentale soprattutto in situazioni di crisi come quella della Samp".
   

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