Anatolij Fedoruk, il sindaco di
Bucha, città ucraina martoriata nella prima fase della guerra, è
arrivato in visita a Bergamo, Comune con cui è gemellata, per
incontrare il sindaco Giorgio Gori e i responsabili della
fondazione Cesvi che da subito ha organizzato progetti per
sostenere la popolazione in guerra,
Prima del conflitto Bucha aveva 53 mila abitanti (73mila
considerando anche i villaggi circostanti), nel momento
dell'assedio ne erano rimasti 3.500, di questi 456 uccisi dai
russi. Ora però circa l'85% degli abitanti è ritornata nella
cittadina dove sono andati distrutti 147 edifici.
"La strage di civili di Bucha - ha osservato Gori - ha
colpito molto l'opinione pubblica di tutto il mondo. Impossibile
per noi non ritrovarvi alcuni tratti in comune con la vicenda
della nostra città, a sua volta, suo malgrado, divenuta simbolo
di un altro evento tragico, quello della pandemia di Covid19.
Per questo abbiamo proposto e costruito una relazione speciale
tra le nostre città, una relazione non solo simbolica, ma che si
potesse riempire di cose e azioni concrete".
"È fondamentale non dimenticare che l'emergenza ucraina non è
terminata e che i civili ucraini - ha aggiunto il presidente di
Cesvi Maurizio Carrara -, soprattutto i più vulnerabili, come
donne e bambini, hanno bisogno anche di supporto di natura
psicosociale per superare i traumi vissuti in maniera violenta
durante l'occupazione nella prima fase della guerra. Rimanere
accanto a loro è di vitale importanza". Di questo si occupano
alcuni dei progetti realizzata dal Cesvi con il Comune di
Bergamo a Bucha.
Il programma della giornata a Bergamo di Fedoruk ha incluso
anche una visita all'Accademia Carrara dove è aperta
l'esposizione 'Leopoli qui. La cultura della pace' con
l'esposizione di due opere scultoree dell'artista Franciszek
Olenski (1745 circa-1792) che appartengono alla collezione del
Museo di Leopoli.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA