"Effervescente, elettrico" fin
dall'inaugurazione: Nicola Campogrande usa questi aggettivi per
presentare la diciassettesima edizione di MiTo, il festival di
musica classica che si svolgerà a Milano e Torino dal 7 al 22
settembre. Per lui è l'ottava e ultima come direttore artistico
con la decisione di lasciare presa "perché vedevo la routine
dietro l'angolo" racconta.
Tema che lega tutti i concerti di quest'anno sono le 'città',
intese come luogo di origine e creazione della musica. E la
prima città sarà 'Wonderful Town' di Leonard Bernstein, il
musical che l'orchestra del Regio di Torino diretta da Wayne
Marshall eseguirà alla Scala il 7 settembre nell'appuntamento
inaugurale del festival, pochi giorni dopo la presentazione al
festival del Cinema di Venezia di Maestro, film sulla vita del
compositore e direttore americano diretto e interpretato da
Bradley Cooper.
Si inizia quindi con un musical, per continuare con
l'orchestra dei Pomeriggi Musicali con il fisarmonicista Richard
Galliano a interpretare Astor Piazzolla e brani argentini
appositamente arrangiati per orchestra da Paolo Furlani a
dimostrazione che "a MiTo si ascoltano cose che non esistono
altrove". Ad esempio la Royal Philharmonic Orchestra diretta da
Vasily Petrenko con la violinista Julia Fischer che eseguirà in
prima italiana Icarus di Lera Auerbach, o il trio Debussy che ha
trasformato i brani di Paolo Conte in musica da camera. Sono in
tutto 70 i concerti che si concluderanno al Lingotto di Torino
con la Filarmonica della Scala diretta da Andrés Orozco-Estrada.
"Lascio un festival in piena salute - ha osservato
Campogrande - Otto anni hanno dimostrato che la musica classica
appartiene al presente, non è una cosa polverosa. Ed è questa
polverosità e gli elementi paludosi che ho cercato di togliere:
da questo non si torna indietro".
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